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L’Avversario: il Verona di Mandorlini e Toni

Complimenti al presidente Setti, che ha allestito una rosa molto valida sulla falsariga di quella della Roma con un mix di giocatori di esperienza e giovani.

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Lo scorso anno è stata una delle sorprese più belle del campionato, quest’anno il Verona è diventata una bella realtà del calcio italiano. Attualmente la classifica recita due vittorie, e due pareggi, ed un conseguente un quarto posto insieme alla Sampdoria. E pensare che la squadra è stata in buona parte modificata durante il mercato estivo, ma quando c’è un’ottima organizzazione societaria tutto funziona bene. Complimenti al presidente Setti, che ha allestito una rosa molto valida sulla falsariga di quella della Roma: ci sono giocatori navigati come Luca Toni, primo degli ex romanisti della serata, oppure il fantasista argentino Saviola, che metterà a disposizione della sua esperienza.

Il colpo più importante, però, è stato messo a segno ingaggiando il messicano Marquez, che ai mondiali ha fatto vedere a tutti di non essere un giocatore in pensione. Dall’altro lato, invece, il Verona ha degli ottimi giovani come Ionita, il moladavo poliglotta che domenica scorsa non solo ha realizzato il gol della vittoria contro il Torino, ma è stato il primo giocatore della Moldavia a segnare in Serie A. C’è l’esterno d’attacco Gomez, il cui ottimo avvio di stagione non sta facendo rimpiangere Iturbe, ceduto alla Roma, ma che non sarà della partita per il noto infortunio muscolare.

In difesa, invece, al posto di Romulo è arrivato Martic, che si sta comportando bene, ma che non sarà della partita a causa di un infortunio, cosi come il portiere Rafael fermo ai box per problemi muscolari. A centrocampo non ci sarà Halfredsson, perché gli è morto il papà: condoglianze. Ci sarà, invece, l’altro ex romanista della serata, quel Tachtidis, che Zeman volle a tutti i costi ma che ha fallito il salto di qualità. Dopo un anno passato tra Genoa e Torino, il centrocampista greco è tornato nella “sua” Verona e si sta comportando bene.

Se il Verona ha un bel gioco è anche merito del suo allenatore, Mandorlini, che se continuerà così presto sarà pronto per una piazza più prestigiosa. E’ anche vero, però, che il suo Verona non è spumeggiante come quello della scorsa stagione, ma è una squadra propositiva, e che non si arrende mai: lo dimostra il pareggio per 2-2 conseguito due giorni fa in casa contro il Genoa, quando la squadra era sotto di due reti, oppure la vittoria in trasferta a Torino per 0-1. Il modulo che applica Mandorlini è il 4-3-3, ma non è detto che sabato pomeriggio possa giocare con un più prudente 4-4-2,o 4-5-1, senza rinunciare al gioco. La cosa più importante che dovrà fare Mandorlini, però, è quella di inculcare alla sua squadra di non scendere in campo già sconfitta: se i giocatori recepiranno gli input del tecnico sarà una gara molto difficile per gli uomini di Garcia, altrimenti il Verona rischia di essere una delle tante comparse che in quest’anno e mezzo sono scese all’Olimpico.

GLI ULTIMI PRECEDENTI

Lo scorso la Roma sconfisse il Verona per 3-0, con gol di Maicon al 55’, un pallonetto di Pjanic al 58’, e Ljajic al 76’. La serata fu funestata da un fatto increscioso: alcuni pseudo tifosi ruppero un vetro del pullman del Verona. L’ultimo pareggio, invece risale alla stagione 1988-’89, e finì 0-0, mentre l’ultima dei veronesi risale alla stagione 1972-’73: finì 0-1 con rete di Emilano Mascetti, che a metà degli anni ’80 divenne direttore sportivo della Roma.

TRENT’ANNI FA UNO SCUDETTO STORICO

Nell’albo d’oro del Verona c’è uno scudetto conquistato nella stagione 1984-’85 di cui quest’anno ricorre il trentesimo anno. I giocatori più importanti di quella squadra erano i centrocampisti Di Gennaro, e Briegel, gli attaccanti Elkjaer, Galderisi e Fanna, il portiere Garella, e i difesori Marangon, e Tricella, che era il capitano della squadra. L’allenatore era Osvaldo Bagnoli, tecnico molto qualificato, e troppo perbene per un calcio italiano, che ha quasi sempre puzzato di marcio. Quell’anno, infatti, era stato istituito il sorteggio integrale per gli arbitri, e vinse la squadra più forte. L’anno successivo il sorteggio arbitrale fu abolito! La rosa di quel Verona era un gruppo molto unito, che ancora oggi, si rivede almeno una volta l’anno.