rubriche

L’Avversario: la Sampdoria di Ferrero e Mihajilovic

La sfida contro i blucerchiati è delicata per il momento della Roma, ma ci si affida un po' anche alla cabala.

finconsadmin

Mettiamola sulla scaramanzia: nella stagione 2006-2007, dopo il 7-1 subito dal Manchester United in Champions League all’Old Trafford, la Roma affrontò la Sampdoria all’Olimpico battendola 4-0. Questa volta, però, i luoghi sono invertiti: i giallorossi arrivano dalla sconfitta per 1-7 contro il Bayern di Monaco all’Olimpico, per poi recarsi a Genova ad affrontare la Sampdoria. Non si sa se finirà 0-4, anche perché sarà difficile battere una delle rivelazioni del campionato. Il merito di quest'ottimo inizio è firmato Sinisa Mihajilovic, un grandissimo allenatore che ha costruito una buona squadra, riuscendo anche a motivare, e a tirare fuori le qualità di ogni singolo giocatore. Ci riferiamo a Stefano Okaka, nella Roma ha fallito anche per demeriti della società di allora, ma che è esploso grazie alla fiducia dell’ex giocatore di Roma, Lazio, e Inter, che lo ha fatto lavorare anche sulla tecnica. Non avrà certamente il cosi detto dente avvelenato come Okaka, ma Alessio Romagnoli vorrà dimostrare di essere il primo acquisto della Roma del prossimo anno: è vero che se fosse rimasto a Roma avrebbe anche giocato al posto di Castan, ma è meglio che Romagnoli sia andato a giocare con continuità e senza le pressioni dell'ambiente romano.

Nel 4-3-3, o 4-2-3-1 che Mihajlovic ha impostato per la sua squadra ci sono dei giocatori esperti, a cominciare dai compagni di reparto di Romagnoli, Gastaldello, che forse non ci sarò a causa di un attacco influenzale, e l’ex laziale De Silvestri.

La vera e propria bandiera della squadra è lo storico capitano Angelo Palombo, fulcro di un centrocampo in cui di solito giocano Objang, e Duncan. In porta, invece, ci sarà quel Sergio Romero che, dopo aver difeso e perso il mondiale con l’Argentina, era stato messo sul mercato dalla società, ma alla fine è rimasto prendendosi il posto da titolare per almeno un mese e mezzo a causa dell’infortunio del titolare Viviano. L'attacco, oltre al già citato Okaka, Mihajilovic ha a disposizione un bel parco di giocatori come Eder, Berghessio, e Gabbiadini, vera stella del reparto avanzato. L'unico difetto della compagine ligure è la personalità: il pareggio per 2-2 col Cagliari è stato figlio della troppa sicurezza di aver pensato di aver vinto una gara troppo presto. Per questo motivo Mihajilovic dovrà lavorare sul carattere dei giocatori, e siamo certi che ci riuscirà.

E' inevitabile, invece, scrivere due righe sul presidente Ferrero, che qualche mese fa ha rilevato la società del presidente Garrone. Che sia una persona al di sopra delle righe lo abbiamo constatato tutti, ma le sue ultime dichiarazioni sui giallorossi non sono piaciute a nessuno, soprattutto ai giocatori della “sua” Roma: speriamo che Totti, De Rossi, e tutto il resto della truppa gli facciano andare di traverso ciò che a detto, magari vincendo 0-4!

GLI ULTIMI PRECEDENTI AL “FERRARIS”

Lo scorso anno i giallorossi vinsero per 0-2, con reti di Benatia al 60', e Gervihno all'89'. I giallorossi erano reduci dalla vittoria nel derby, e dopo un primo tempo in sordina ebbero la meglio grazie all'ingresso di Totti nell'ultima mezz'ora. L'anno prima, invece, la Roma perse 3-1: Andreazzoli debuttava sulla panchina romanista al posto dell’esonerato Zeman, ma fu un esordio infelice. Tuttavia nella ripresa, quando le due squadre erano ancora sullo 0-0, fu annullato un gol regolare a Lamela su un’azione viziata precedentemente da un fuorigioco di Marquihno. Il segnalinee, infatti, non aveva ravvisato la posizione di off side del brasiliano, per poi essere colto dal rimorso nel momento in cui la Roma aveva segnato. La gara sarà anche ricordata per il rigore che Osvaldo aveva scippato a Totti sull’1-0, per poi tirarlo tra le braccia di Romero. Dopo questo episodio la squadra smise di giocare subendo il gol del 2-0. Lamela accorcerà le distanze, ma alla fine i blu cerchiati segneranno il terzo gol col quale hanno chiuso definitivamente la gara. Nel finale, l'espulsione dell'allenatore doriano di allora quel “damerino” di Delio Rossi, reo di aver mostrato il dito medio a Burdisso. L'ultimo pareggio risale alla stagione 2009-2010, e finì 0-0.