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L’avversario: il Parma del Presidente Ghirardi e di Donadoni

Il Parma riparte da una certezza: Roberto Donadoni. L’ex allenatore della nazionale ha trovato l’ambiente giusto per lavorare senza pressioni

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Alla fine Tommaso Ghirardi è rimasto alla guida del club dopo aver strillato all'Italia intera di voler lasciare il calcio dopo l’ingiusta estromissione dall’Europa League per il fair play finanziario. La qualificazione in coppa, infatti, sarebbe stata una vera e propria boccata d'ossigeno per una società che non se la passa bene dal punto di vista economico. Come se non bastasse l'ultimo giorno di mercato è saltata la trattativa che avrebbe portato Biabiany al Milan: il passaggio del giocatore in rosso nero avrebbe portato soldi freschi, ma abbiamo capito che il giocatore è rimasto a Parma per problemi cardiaci.

Per questi motivi il calcio mercato non è stato esaltante: la squadra è rimasta quasi tutta quella dello scorso anno, con l’eccezione delle vendite eccellenti di Parolo, e la mancata conferma di Amauri che, ironia della sorte, si è accasato al Torino, la società che ha preso il posto del Parma in Europa League. A sostituire queste due pedine fondamentali sono arrivati un centrocampista d'esperienza come Lodi, mentre in attacco è tornato Belfodil, che torna nella città in cui si era affermato dopo il fallimento con l’Inter prima, e il Livorno dopo.

Il Parma riparte, però, da una certezza, Roberto Donadoni. L’ex allenatore della nazionale ha trovato l’ambiente giusto per lavorare senza le pressioni subite ai tempi della nazionale, ed ha inculcato la mentalità vincente ad un gruppo che lo sostiene in continuazione: il Parma, infatti, fino all’ultimo ha tenuto testa al Milan, ma soprattutto domenica scorsa è riuscito a battere il Chievo pur essendo andato in svantaggio. Il merito di questa mentalità vincente, però, è anche dei giocatori: Donadoni, infatti, ha un bel gruppo di giocatori navigati, come il portiere come Mirante, i difensori Lucarelli, e Gobbi, e Paletta che non ci sarà perché infortunato, e sarà sostituito da Felipe. E poi non dimentichiamoci di Cassano che, nonostante le solite “cassanate” combinate ai mondiali, vorrà dimostrare alla sua ex squadra, e all’Italia intera di essere ancora un giocatore vero. Per quanto riguarda il centrocampo, invece, attenzione ad un ragazzo come Acquah, ma anche all’altro ex romanista Daniele Galoppa, che avrebbe meritato una piazza più prestigiosa se non fosse stato vittima di tanti infortuni. Oltre al già citato Cassano, ci sono altri due giocatori interessanti nell’attacco del Parma: il primo è l’algerino Ghezzal, un ottimo esterno che potrebbe far comodo alla Roma di Garica; l’altro è Massimo Coda, autore del momentaneo 2-1 contro il Chievo. Il ragazzo è un centravanti interessante che è stato riscattato dal Gorica quest’estate, che stava per essere mandato a farsi nuovamente le ossa altrove, se fosse rimasto Amauri. Chissà se alla fine saranno proprio i gol di questo ragazzo a far ottenere al Parma una salvezza che, per ora, sarà molto complicata. Il modulo che Donadoni sta applicando è il 4-3-3, ma non è detto che contro la corazzata Roma decida di tornare all’antico, il 3-5-2. E’ necessario fare densità a centrocampo, per poi applicare un pressing asfissiante se si vuole provare a fermare la formazione di Rudi Garcia.

GLI ULTIMI PRECEDENTI AL TARDINI

Lo scorso anno finì 1-3 nel posticipo del lunedì sera. La Roma di Garcia giocò male il primo tempo, e subì il gol del momentaneo 1-0 con Biabiany al 39'. Nella ripresa gli uomini di Rudi Garcia cambiano registro e pareggiano al 47' con Florenzi, per poi passare in vantaggio con Totti al 70'. Tale rete, regolarissima, fece arrabbiare i giocatori del Parma soprattutto il direttore sportivo degli emiliani Leonardi, grande dirigente, ma noto tifoso laziale, che negò l'evidenza di tutte le moviole. Il terzo gol, invece, fu segnato da Strootman su rigore all'85'. Nella stagione 2012-2013, invece, la Roma fu sconfitta per 3-2 nel turno infrasettimanale disputatosi nella notte di Halloween, il 31 ottobre. Quella sera i giallorossi videro le streghe in tutti i sensi: la gara non si doveva disputare visto la pioggia torrenziale che condizionò la gara, ma anche se ci fosse stato un campo in buone condizioni quella sera la Roma avrebbe perso lo stesso, visto che tra il primo e il secondo tempo alcuni giocatori litigarono con Zeman. L'ultimo pareggio risale al campionato 2010-2011, e fu uno squallido 0-0 disputatosi alle 12.30