Se dipendesse dal sottoscritto, entrambe le gare tra Napoli e Roma si dovrebbero disputare in campo neutro, e a porte chiuse.
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L’Avversario: il Napoli di Rafa Benitez
Dal punto di vista tattico la squadra è spezzata in due tronconi: da una parte c'è un attacco fortissimo, ma dall'altra c'è una difesa che fa acqua da tutte le parti.
E' assurdo che nel 2015 una squadra debba andare in aereo, e per di più in una località “segreta” per evitare delle ritorsioni causate dalla morte Ciro Esposito, un fatto di cronaca nera avvenuto in una partita in cui la società giallorossa non c’entra nulla.
Le premesse di questa partita non sono buone: la tifoseria napoletana vive l’evento come se fosse una finale di Champions League, e c’è il rischio che la Roma rischi di ritrovarsi in un ambiente simile a quello che trovò a Catania nell'ultimo atto del campionato 2007-2008.
L'unica ancora di salvezza ha un solo nome e cognome, Aurelio De Laurentiis, che ha sempre cercato di mettere una cortina di ferro tra la squadra, e l'ambiente che le gira intorno. Ci appelliamo al presidente dei partenopei affinché la Roma possa giocare la sua partita con la massima serenità, ma anche all'arbitro Tagliavento sperando che se ne infischi definitivamente delle frescacce sulla sua fede calcistica sollevate dai laziali.
Detto questo, i giallorossi affrontano un Napoli che, dopo le difficoltà d’inizio stagione, causate dell'estromissione dalla Champions League, si sta ritrovando nonostante la vittoria gettata al vento contro l’Atalanta. Dal punto di vista tattico la squadra è spezzata in due tronconi: da una parte c'è un attacco fortissimo, ma dall'altra c'è una difesa che fa acqua da tutte le parti. Il reparto avanzato è formato da grandi campioni, ed in questo inizio di stagione è stato tenuto su dalle reti di Callejon. Higuain, complice un inizio balbettante, è rimasto a secco fino a domenica scorsa, ma alla fine si è sbloccato nonostante qualche rigore sbagliato di troppo.
Altro giocatore fortissimo è l'olandese Merteens, ottima ala del 4-2-3-1 con cui Benitez fa giocare il suo Napoli, e non dimentichiamoci di Insigne. L'unica nota stonata dell'attacco è Hamsik che, forse a causa delle sue caratteristiche tecnico-tattiche, sembrerebbe essere inadatto agli schemi dell’allenatore spagnolo. Quando si analizza il reparto arretrato, invece, il piatto piange, soprattutto perché il problema già esisteva lo scorso anno: la coppia centrale Albiol, e Kulibaly, non va bene, e lo stesso discorso vale anche per i sostituti, e poi come mai in porta gioca Rafael, e non Andujar che è più forte? La difesa si salva grazie ai laterali: Britos e Ghoulam sono due ottimi fluidificanti sinistro, e lo stesso discorso vale per Maggio, che però gioca anche sulla corsia di destra alternandosi con Henrique, fino a quando non torna l'infortunato Zuniga.
La formazione campana ha dei buoni centrocampisti, che spesso coprono gli obbrobri difensivi: Inler è un ottimo interditore, e Diego Lopez è un ottimo regista, anche se le alternative Mesto, e Radosevic, non fanno impazzire. Per fortuna dei campani sabato dovrebbe rientrare Walter Gargano. Non abbiamo ancora capito se questo sarà l'ultimo anno di Benitez alla guida della squadra partenopea, anche se c'è stata qualche avvisaglia. E’ sicuro, però, che il tecnico resterà a Napoli fino a giugno.
GLI ULTIMI PRECEDENTI AL “SAN PAOLO”
Lo scorso anno il Napoli vinse per 1-0 con una rete di Callejon, che all'81' punì una Roma molto bella, ma che aveva sprecato molte palle gol soprattutto nel primo tempo. Anche nella stagione 2012-2013, i partenopei punirono la Roma di Zeman, ma con un punteggio molto più netto, 4-1, con tre gol di Edinson Cavani e con un gol di Maggio. Per la Roma aveva accorciato le distanze un Osvaldo che aveva saltato la tourneé in Usa a causa di una “malattia”. L'ultima vittoria della Roma risale al campionato 2011-2012: la squadra di Luis Enrique vinse 1-3 con reti di Lamela al 2', Osvaldo al 60', e Simplicio al 90'. Prima della terza rete romanista il Napoli aveva segnato con Hamsik
all'81'. L'ultimo pareggio risale alla stagione 2009-2010: finì 2-2 con i giallorossi in vantaggio per 0-2, (reti di Julio Baptista, e Vucinic), ma che furono rimontati dai gol di Denis e Hamsik su rigore nell'ultimo quarto d'ora.
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