(di Alberto Balestri) Ormai non ci stupiamo più se Ranieri è andato ad allenare l’Inter dopo che due anni fa allenava la Roma che sfiorò scudetto, Coppa Italia, e Supercoppa, trofei vinti dai nero azzurri.
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L'Avversario: l'Inter di Ranieri
(di Alberto Balestri) Ormai non ci stupiamo più se Ranieri è andato ad allenare l’Inter dopo che due anni fa allenava la Roma che sfiorò scudetto, Coppa Italia, e Supercoppa, trofei vinti dai nero azzurri.
La storia tra Ranieri e il club nero azzurro è identica al suo primo anno di Roma: squadra allo sbando e gruppo rivitalizzato dopo un inizio difficile.
La ricetta è stata semplice: niente fronzoli, e tanta concretezza a livello tattico. Ci si poteva aspettare l’uscita di scena dalla Coppa Italia, ma non la sconfitta contro il Lecce: questo scivolone inatteso potrebbe stimolare l’Inter a giocare meglio, perciò sabato sera prepariamoci ad una gara molto complicata, specialmente se i nero azzurri dovessero fare risultato negativo anche contro il Palermo.
Non è detto che l’Inter possa schierare i nuovi arrivati: Palombo dalla Sampdoria, il colombiano Guarin del Porto, e Jesus Juan dal Coimbra. Dal Genoa è arrivato in comproprietà Kucka, mentre alla fine Thiago Motta è andato al Paris Saint Germain. Il ritorno di Snejder rimessosi dal grave infortunio muscolare, è diventato un problema: la squadra si esprime meglio col 4-4-2, e l’olandese è un trequartista. Di sicuro Ranieri, centellinerà il giocatore sfruttando il fatto che non ha i novanta minuti nelle gambe, ma c’è il rischio che il mancato utilizzo del talento olandese possa diventare un caso.
La probabile formazione che scenderà in campo, quindi, sarà con Julio Cesar in porta, Maicon a destra e l’ex romanista Chivu a sinistra. Al centro ci saranno l’altro ex giallorosso Samuel e Lucio, (speriamo che non dia un altro calcio in testa a Stekelenburg). A centrocampo giocheranno Zanetti e Cambiasso al centro, e Nagatomo a sinistra. In attacco ci saranno Milito e Pazzini. Ranieri vorrà riprendersi una rivincita contro la sua ex squadra: lo scorso anno le sue dimissioni sono state figlie di alcuni problemi con dei giocatori che sono stati mandati via, ma anche da alcuni errori che ha commesso.
Il problema dell’ex allenatore romanista, infatti, sarà il prossimo anno, quando deciderà di fare dei cambiamenti tattici all’interno della squadra. Tuttavia non è detto che a giugno Moratti possa cambiare allenatore: il sogno è Guardiola, ma si vocifera di un clamoroso ritorno di Mourihno.
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