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L’Avversario: l’Inter di Mazzarri

(di Alberto Balestri) Chi si sarebbe aspettato di vedere l’Inter ai vertici della classifica?

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(di Alberto Balestri)Chi si sarebbe aspettato di vedere l'Inter ai vertici della classifica? Praticamente nessuno. La campagna acquisti non era stata esaltante: tutti quanti, infatti, erano concentrati sul passaggio di proprietà del club al miliardario Tohir, con Moratti azionista di minoranza, ma ancora presidente. La trattativa, però, non è andata in porto durante il periodo estivo, e  si concretizzerà a breve, e l'Inter è rimasta con i nuovi arrivati Belfodil, Taider, Wallace, e Icardi.

L'unico acquisto di grande rilievo è stato Campagnaro, scaricato un po' troppo in fretta dal Napoli, ma come leggerete più in basso, si sta rivelando fondamentale per la rinascita interista. L’Inter, infatti, è diventata una vera e propria macchina da guerra, proprio grazie al lavoro psicologico di Mazzarri su tutti i giocatori. Per prima cosa il tecnico toscano ha isolato i suoi ragazzi dalle trattative societarie; in secondo luogo l'ex allenatore del Napoli ha recuperato tanti giocatori che si erano persi per strada, come ad esempio Alvarez. L'argentino, che due anni fa fu vicino alla Roma, era stato marchiato come inadatto al campionato italiano, ma sotto la guida un allenatore esperto è rinato. Oggi Alvarez svolge il ruolo che ricopriva Hamsik nel Napoli allenato da Mazzarri, ovvero trequartista a tutto campo. L'arrivo del sopracitato Campagnaro, invece, ha ridato solidità al reparto arretrato, che sta recuperando ancora il “vecchio”, ma sempre forte Samuel, altro ex della serata. Nel 3-5-1-1 di Mazzarri, sono rinati anche ragazzi come Jonathan, che forse non ci sarà, e Ranocchia, ma sono diventati ancora più forti Cambiasso e Nagatomo, due giocatori che lo scorso anno non si sono mai arresi. Non ci siamo affatto dimenticati di Guarin: è stato grazie alle giocate del fantasista colombiano se nel campionato precedente l'Inter non ha chiuso la stagione con una posizione di classifica peggiore del nono posto. In attacco, invece, si destreggia molto bene Palacio, ma anche il già citato Belfodil, in attesa che Milito torni ad essere l'attaccante fortissimo e pericoloso prima dell'incidente. Lo stesso discorso vale per Zanetti: il capitano argentino vuole a tutti i costi tornare a giocare per salutare definitivamente il suo pubblico alla fine dell'anno. In porta, invece, Handanovic è sempre ottimo e reattivo. Sarà sicuramente una gara molto dura, dove l’Inter cercherà di metterla sul piano fisico e, come succede a tutte le squadra allenate da Mazzarri, cercherà di far giocar male la Roma. L'unico difetto nella rosa interista è la mancanza di grosse alternative, ma abbiamo la sensazione che nel mercato invernale di gennaio Tohir sarà il nuovo padrone del club interista, e pensiamo che alla corte di Mazzarri arriveranno almeno due giocatori di grande spessore in attesa del mese di giugno. Mazzarri aveva da sempre aveva il sogno di allenare l'Inter, al punto di aver tenuto sulle spine proprio la Roma che lo aveva contattato. Il tecnico toscano commise una caduta di stile, ma a posteriori è meglio così: Sabatini lo ha degnamente rimpiazzato, e ci auguriamo che Garcia possa dargli una bella lezione.

GLI ULTIMI PRECEDENTI

Lo scorso anno la Roma è tornata a vincere a Milano battendo i nero azzurri per 1-3. Per i giallorossi segnarono Florenzi al 15', Osvaldo al 67', e Marquihno all'81'. Per l'Inter andò a segno Cassano al 45', anche se la sua conclusione fu deviata da Burdisso. La vittoria dei giallorossi fu meritatissima, ma illuse moltissime l'ambiente: sappiamo tutti quanti come andarono le cose nel corso del campionato. L'anno precedente, invece, la Roma di Luis Enrique non andò oltre lo 0-0 contro un Inter in crisi, che avrebbe cacciato via il tecnico Gasperini. La partita, però, fu condizionata da una tacchettata di Lucio a Stekelenburg che perse i sensi, e rimase fermo un mese. L’arbitro Mazzoleni si limitò ad ammonire il brasiliano che, invece, avrebbe meritato il cartellino rosso e almeno tre giornate di squalifica. L'ultima vittoria dell'Inter contro i giallorossi risale al campionato 2010-2011: fu un pirotecnico 5-3, con la difesa romanista allo sbando. Qualche settimana dopo, però, le dimissioni del tecnico Ranieri fecero capire che c'era qualcosa che all'interno dello spogliatoio non andava più come l'anno prima.