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L’avversario: l’Inter di De Boer

Il tecnico olandese ha introdotto il pressing e anche il bel gioco, applicando un 4-2-3-1 molto dinamico e aggressivo grazie agli uomini di cui dispone

Redazione

Giovedì sera tutti gli addetti ai lavori hanno capito che l’obiettivo principale dell’Inter è il quello di qualificarsi alla prossima Champions League. Ai nerazzurri, infatti, sembra proprio non interessare nulla l’Europa League: giovedì, nel match perso 3-1 contro lo Sparta Praga, la squadra è stata troppo brutta per essere vera. E’ vero che le mancavano Gabigol, e Joao Mario, entrambi fermati dall’Uefa per il fair Play finanziario, ma non è un’attenuante per una società gloriosa come l’Inter. Oltretutto Joao Mario era fermo per infortunio, ma contro la Roma ci sarà, e insieme al portoghese ci sarà una squadra con un atteggiamento diverso.

Sicuramente gli urli di Frank De Boer saranno stati recepiti dai giocatori. E pensare che il tecnico olandese era arrivato tra lo scetticismo dei più, visto che si era insediato a metà agosto dopo l’addio polemico di Mancini. Nonostante tutto, però, dopo un impatto difficile, l’ex campione dell’Ajax è stato molto bravo a trasformare l'Inter dal punto di vista tecnico tattico. Oltre alla fisicità imposta da Mancini, De Boer ha introdotto il pressing e anche il bel gioco applicando un 4-2-3-1 molto dinamico e aggressivo grazie agli uomini di cui dispone. Il primo è proprio il già citato Joao Mario, vero e proprio fulcro della squadra: senza di lui, infatti, l’Inter è sempre in difficoltà. Bisognerà fare attenzione anche a centrocampisti come Medel, e Banega, ed un esterno di fascia alto come l’ex laziale Candreva. La vera punta di diamante è, senza ombra di dubbio, Mauro Icardi, un vero e proprio centravanti killer di area di rigore, che se è in serata potrebbe fare molto male a chiunque, soprattutto alla fragile difesa romanista.

L’atteggiamento propositivo dell’Inter, però, ha qualche difetto: la difesa. Il reparto arretrato, infatti, ha ancora molte lacune, e anche il portiere Handanovic ha commesso qualche errore di troppo. Il vero punto debole è al centro: Miranda e Murillo spesso commettono troppi errori, Ranocchia non è da meno. Nonostante i problemi difensivi, l’Inter dispone di buoni terzini di fascia: D’Ambrosio, Santon, Ansaldi e Nagatomo sono dei giocatori che nella Roma di Spalletti giocherebbero titolari. Se l’Inter è riuscita a costruire una buona squadra è merito anche del nuovo azionista di maggioranza Zhang Jindong: l’imprenditore cinese ha investito molti soldi sul club, ma lo sta anche risanando anche il bilancio riducendolo a sessanta milioni di euro dopo i cento quaranta iniziali. Beati loro, che se lo possono permettere, e dell'Uefa che glielo fa permettere.

Probabile formazione

Domenica sera, salvo ripensamenti, De Boer dovrebbe schierare la seguente formazione col 4-2-3-1, con Handanovic in porta, Santon sulla corsia di destra, e Ansaldi in quella opposta. Miranda e Murillo opereranno al centro, mentre Joao Mario e Medel saranno i due centrali di centrocampo. Candreva e Perisic giocheranno sulle fasce, mentre Banega sarà il trequartista dietro Icardi.

Alberto Balestri