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L’Avversario: la Lazio di Pioli

L'uomo più in forma del momento è Felipe Anderson, che sta facendo vedere la sua classe dopo un anno di adattamento.

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Alla fine Sabatini ci aveva visto bene quando nel maggio 2011 aveva contattato Pioli prima che Baldini scegliesse Luis Enrique. Alla fine l'ex giocatore cresciuto nella Juventus a Roma c'è arrivato, ma è andato nell'altra sponda del Tevere, dimostrando di essere uno dei migliori allenatori d'Italia.

Dopo tanti anni la Lazio finalmente ha un gioco: Pioli, infatti, ha disegnato la sua squadra col 4-3-3, un modulo che esalta le qualità tecnico-tattiche dei suoi giocatori. A causa dell'infortunio di Lulic, però, Pioli ha deciso di optare per un 4-2-3-1, con Mauri dietro Djordevic, o Klose. L'uomo più in forma del momento è Felipe Anderson, che sta facendo vedere la sua classe dopo un anno di adattamento.

Attenzione anche al già citato Mauri, capitano della squadra: sappiamo tutti dei suoi guai giudiziari, che sono in piena tradizione con altri suoi illustri predecessori, ma è anche vero che Mauri ha ottime qualità. L'altro grande giocatore è Candreva che ha sposato la Lazio, ma ancora oggi è comico il fatto che cerchi di mettere sotto il tappeto il suo peccato originale, la sua romanista. Le chiavi del centrocampo sono affidate all'argentino Biglia, ma non dimentichiamoci anche dell'esperienza di Ledesma, del nuovo arrivato Parolo, oppure di Onazi, e quel Keita che, però, deve ancora maturare. L'unica pecca è la difesa: De Vrij è un buon difensore, ma non è Thiago Silva, e lo stesso discorso vale per il volenteroso Cana. Per fortuna Marchetti è tornato ai livelli di qualche anno fa, e le sue parate fanno sempre la differenza. Sulle fasce, invece, la situazione è decisamente migliore: Basta, e Radu sono due ottime garanzie. La Lazio è una delle migliori squadre del campionato, e se avesse un altro difensore di grande personalità, oggi lotterebbe per lo scudetto insieme a Juventus e Roma.

La squadra di Pioli deve crescere ancora dal punto di vista caratteriale: alcuni scivoloni, come ad esempio contro Empoli e Udinese, e l'incredibile pareggio contro l'Inter sono quei tre cosi detti tre indizi che fanno una prova. Il vero problema della Lazio è il suo presidente, Claudio Lotito: il patron laziale è diventato il vero padrone del calcio italiano. Per questo motivo speriamo che ci sia un arbitraggio equo: dopo l'ennesimo attacco mediatico subito dalla Roma da parte di Sky, a cui tutti i laziali si sono prontamente accodati, (ora sono diventati tutti geometri, e tanto per cambiare si sono gemellati con la tifoseria juventina), potrebbe condizionare l'arbitro come accadde qualche anno fa con la buffonata di Tagliavento e la sua presunta fede romanista.

GLI ULTIMI PRECEDENTI

L'ultimo pareggio con la Roma “padrona di casa” accadde nella stagione 2006-2007, e finì 1-1, con rete di Hernanes al 16', e pareggio di Totti su rigore al 57'. Poco prima Hernanes aveva calciato fuori un calcio di rigore che avrebbe portato la Lazio sullo 0-2. L'ultima vittoria della Lazio come squadra ospitante, invece, risale a due anni fa, e finì 1-2 per la Lazio segnarono Hernanes su rigore al 10', (fallo di Stekelenburg su Klose, ed espulsione del portiere romanista), e Mauri al 61'. Per i giallorossi pareggiò Borini al 16'. L'ultima vittoria della Roma ce la ricordiamo tutti, perché si verificò lo scorso campionato: finì 2-0 con rete di Balzaretti al 63', e Ljaic su rigore al 90'. Quel pomeriggio i giocatori giallorossi fecero pace col pubblico romanista, che ancora oggi è rimasto segnato dalla sconfitta in finale di Coppa Italia dell'anno prima.