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L’Avversario: la Sampdoria di Zenga

Il modulo scelto dal tecnico è il 4-3-1-2, i cui interpreti principali sono le certezze come il portiere Viviano, i difensori centrali Silvestre e Regini, e le punte Muriel ed Eder

Redazione

La clamorosa uscita dal turno preliminare di Europa League per mano del modesto Novi Sad ha rischiato di registrare il primo esonero in Serie A ancor prima dell'inizio del campionato. Alla fine, però, il vulcanico e pittoresco presidente Ferrero si è reso conto che avrebbe commesso un errore e, smaltita l'arrabbiatura, ha confermato Walter Zenga, che militò in blu cerchiato dal 1994 al 1996.

La decisione del patron doriano si è rivelata azzeccata: la Sampdoria, infatti, ha iniziato la sua stagione col piede giusto, anche se domenica scorsa ha perso per la prima volta in campionato per 3-1 contro il Torino.

La preparazione iniziata con anticipo ha fatto la sua parte, ma anche per merito di Zenga, che ha dato continuità al progetto tecnico-tattico di Mihajilovic: la Sampdoria, infatti, è una squadra propositiva, che esprime un bel gioco. Il modulo scelto da Zenga è il 4-3-1-2, i cui interpreti principali sono le certezze come il portiere Viviano, i difensori centrali Silvestre e Regini, e le punte Muriel ed Eder. Il colombiano sembra aver messo la testa a posto, mentre il brasiliano naturalizzato italiano è sempre più una certezza.

Ci sono due grandissimi punti di riferimento anche nel centrocampo doriano, che sono il capitano Palombo, ma soprattutto Soriano, che può fare anche il trequartista. Il ragazzo italiano, ma nato a Darmstadt, e cresciuto nel Bayern di Monaco, sarebbe dovuto andare al Napoli, ma è rimasto a Genova perché il suo contratto era stato firmato fuori tempo massimo l'ultimo giorno di calciomercato.

Se i punti di riferimento si stanno comportando bene, anche i nuovi arrivati stanno facendo la loro parte, a cominciare dal centrocampista Fernando, arrivato dallo Shakatar Donetsk, ma anche da Barreto oppure dall'esterno sinistro Zukanovic.

E Cassano? Alla fine l'ex romanista è tornato a Genova, fortemente voluto da Ferrero, dopo che qualche anno fa fu mandato via dalla vecchia gestione per colpa di quel brutto carattere per cui dieci anni fa fu allontanato dalla Roma. Il giocatore barese avrà cambiato stile di vita? Lo sapremo nel corso della stagione, intanto gioca poco perché si è presentato in società in visibile sovrappeso, e indietro con la preparazione. Nella Sampdoria milita un giocatore che la Roma ha in preso in prestito biennale dal River Plate, ma che anche quest'anno ha girato alla Sampdoria per valorizzarlo dopo un anno a Cesena. Il colombiano ha un ottimo tiro da lontano, e sa tirare i calci di punizione, e farà di per mostrare le sue qualità ai tifosi doriani, e alla società giallorossa affinchè venga riscattato, per poi essere inserito nella rosa del prossimo anno. L’importante è che domani sera Carbonero non entri e non segni ai giallorossi: il gol realizzato da Politano domenica scorsa nel match col Sassuolo basta e avanza.

GLI ULTIMI PRECEDENTI A GENOVA

Lo scorso anno finì 0-0: gli uomini di Garcia erano reduci dalla sconfitta casalinga per 1-7 contro il Bayern di Monaco in Champions League, e questo influì sullo stato d'animo della squadra, che, comunque, recriminò per un fuorigioco inesistente fischiato a Ljiaic, che si sarebbe presentato andato tutto solo davanti al portiere. L'ultima vittoria della Sampdoria al “Ferraris”, invece, risale alla stagione 2010-2011, anno in cui la formazione blu cerchiata retrocesse clamorosamente in Serie B. Finì 2-1, con i giallorossi che passarono in vantaggio con Vucinic al 18' per poi essere raggiunti da un rigore di Pozzi al 58', e dall'ex Guberti all'84. Il vero “protagonista” del match fu Juan,che commise due errori gravi su entrambe le reti doriane.

L'ultima vittoria giallorossa, invece, risale al campionato 2013-2014: finì 0-2 con reti di Benatia al 65', e Gervihno a due minuti dal termine. Si giocò di mercoledì sera, perché questa partita era prevista in un turno infrasettimanale, esattamente come questo mercoledì. Speriamo che questa casualità sia di buon auspicio per rivedere una Roma bella e convincente, come quella che ha battuto la Juventus qualche settimana fa.

Alberto Balestri