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L'Avversario: il Parma di Donadoni e Giovinco

(di Alberto Balestri) Il Parma ha cambiato allenatore per il secondo anno consecutivo: Colomba, che lo scorso anno era subentrato a Marino, è stato mandato via per fare spazio a Donadoni.

Redazione

(di Alberto Balestri) Il Parma ha cambiato allenatore per il secondo anno consecutivo: Colomba, che lo scorso anno era subentrato a Marino, è stato mandato via per fare spazio a Donadoni.

L'ex allenatore della nazionale che, praticamente contribui all'addio all'azzurro di Totti, sta facendo molto bene visto che gli emiliani hanno inaugurato una bella striscia di risultati positivi interrotti solo dal maltempo, che ha consentito al Parma di scendere in campo solo nella trasferta vittoriosa contro il Chievo.

La Roma, che ultimamente ha peccato di presunzione contro le cosi dette “piccole”, dovrà fare attenzione ad un Parma a cui la cura – Donadoni sta facendo molto bene. La squadra giallo blu, infatti, è passata al 3-4-3, un modulo difensivista che si adatta molto bene alla rosa che l'ex allenatore della nazionale ha a disposizione. La punta di diamante dello schieramento emiliano è Giovinco, un giocatore che ai tempi di Empoli ha regalato dei dispiaceri alla Roma, e che a Parma si sta ritrovando.

I suoi compagni di reparto sono l'esterno destro Byabyani, e l'attaccante Floccari, che cercherà di fare gol ai giallo rossi visto che ai tempi della Lazio non c'è riuscito nemmeno su rigore. In difesa, invece, il trio Zaccardo, Lucarelli, e Paletta sono diventati una garanzia per il portiere Mirante, mentre a centrocampo gli esterni di fascia sinistra Gobbi e Modesto, (romanisti mancati), creano sempre problemi agli avversari. Sulla fascia destra, invece, opera Valiani, mentre la diga centrale della linea mediana del campo formata dal capitano Morrrone, e dall'ex romanista Galloppa. Nel maercato di gennaio, invece, è arrivato Mariga che forte dell'esperienza maturata all'Inter, darà molta quantità ed esperienza alla compagine emiliana.

Sempre a gennaio è arrivato anche Stefano Okaka, preso in prestito con diritto di riscatto della metà del cartellino a giugno. L'italo – nigeriano non ha mai convinto in maglia giallorossa per mancanza di personalità, ma anche perché le sue caratteristiche fisiche e tattiche non rispecchiavano il 4-2-3-1 di Spalletti. L'unica attenuante che possiamo dare ad Okaka è che la vecchia società avrebbe dovuto gestirlo meglio dandogli fiducia, anziché acquistare un “ex giocatore” come Adriano.