Se la Roma piange, il Milan non ride. La società rossonera, infatti, è completamente allo sbando, dilaniata da lotte interne, soprattutto da quando Barbara Berlusconi è entrata a far parte dello staff dirigenziale. La dirigenza rosso nera, infatti, è divisa in due: da una parte la politica antiquata di Galliani, che non si può mandare via per colpa di una liquidazione multimilionaria che manderebbe in fallimento il club; dall’altra la voglia di cambiamento di una Barbara Berlusconi che, però, deve fare i conti con l’inesperienza.
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L’Avversario: il Milan di Mihajlovic
All'Olimpico arriva una squadra che sta deludendo le aspettative dei suoi tifosi e del suo Presidente
E Silvio Berlusconi? Invece di dare ascolto agli ex senatori come Maldini, Gattuso e Albertini, si mette ad intralciare il lavoro di Mihajilovic, col risultato che il tecnico serbo è in procinto di essere esonerato qualora domani sera dovesse perdere.
Eppure Mihajilovic la stava dando un’identità alla squadra, e se lo avesse lavorato senza interferenze avrebbe fatto molto bene. La cosa che ha sorpresa di più è stata quella di aver messo ai margini due pilastri come De Jong, e Diego Lopez. Quest'ultimo, infatti, si è accomodato in panchina a favore del sedicenne Samuele Donnarumma, che sta difendendo con grande professionalità la porta del Milan.
I punti di riferimento del 4-3-3, o del 4-4-2 di Mihajilovic sono i centrocampisti Montolivo, e Bonaventura, mentre in attacco c'è l'imbarazzo della scelta, visto che il tecnico serbo può contare su Bacca, ed il romanista mancato Luiz Adriano. Con la ripresa del campionato Mihajilovic sempre che non venga esonerato, potrà contare nuovamente sull’irrequieto Mario Balotelli, che si sta rimettendo da un brutto infortunio. In difesa, davanti al già citato Donnarumma, ci sono dei difensori come i laterali Abate, De Sciglio, e l'infortunato Antonelli, e poi ci sono i difensori centrali come Alex e Mexes, primo grande ex della serata.
Il francese, però, potrebbe anche essere ceduto, altrimenti siederà in panchina, visto che al suo posto ci sarà l'altro ex romanista, Alessio Romagnoli. Il ragazzo di Anzio è andato a Milano perché convinto da Mihajilovic, e anche da un bell'ingaggio. Romagnoli si sarà tolto il peso di essere tifoso laziale, ma prima di arrivare ai livelli del suo idolo, Alessandro Nesta, deve ancora mangiare tanto fango.
L'altro ex della serata è Andrea Bertolacci, che è stato ceduto al Milan sempre quest'estate: il ragazzo non ha mai desiderato la Roma, ed ha coronato il sogno di vestire la maglia della squadra del suo cuore. Non ci saranno, invece, Cerci e Menez: il primo non è stato convocato, per “scelta tecnica”. Il francese, che lo scorso anno prese per mano la compagine rossonera evitandole un ulteriore fallimento, è ancora fermo ai box per infortunio. Meglio così, almeno si abbassa la soglia del rischio di subire gol dagli ex romanisti.
GLI ULTIMI PRECEDENTI ALL’OLIMPICO
L’ultima vittoria del Milan risale alla stagione 2011-2012: i rossoneri vinsero 2-3, anche se la Roma avrebbe meritato almeno il pareggio. I rossoneri passano in vantaggio con Ibrahimovic al 17’, ma al 28’ Burdisso pareggia per la Roma. Al 30’ Nesta riporta in vantaggio il Milan, e al 78’ ancora Ibrahimovic porta a tre le reti della squadra, allora allenata da Allegri. All’87’ Bojan fisse il risultato sul definitivo 2-3. L’ultima vittoria della Roma, invece, risale a due anni fa: finì 2-0 con un gol capolavoro di Pjianic, al 40’ e raddoppio di Gervihno al 65’. L’ultimo pareggio si è registrato lo scorso anno. Fu uno scialbo 0-0, ma la gara fu condizionata da un rigore negato alla Roma per un evidente fallo di mano di De Jong in area di rigore, visto da tutti tranne che dalla quaterna arbitrale. Questo episodio, però, mise in secondo piano la brutta prestazione della Roma, eccezion fatta per alcuni addetti ai lavori: da quel match, secondo chi scrive, la Roma entrò in un tunnel pieno di equivoci tecnico – tattici, ed errori societari dal quale non è più uscita.
ALBERTO BALESTRI
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