(di Alberto Balestri) La Roma affronta il Genoa nell’ultimo atto di una stagione che in un altro paese l’avrebbe vista vincitrice, ma questa ormai è un’altra storia. La gara è una formalità: anche il Genoa, infatti, non ha più nulla da chiedere a questa stagione, anche se la squadra di Gasperini vorrà salutare i suoi tifosi con una bella prestazione, visto che una volta avuta la certezza matematica della permanenza in Serie A si è molto lasciata andare. Artefice di questa salvezza è stato Gasperini che, una volta tornato sulla panchina in cui si era già affermato qualche anno fa, ha ridato tranquillità ad una squadra che era diventata insicura sotto la guida dell’inesperto Liverani. Una volta messe da parte le paure, però, il Genoa si è comportato bene, ma grazie anche ad un ottimo mercato nel mese di gennaio che ha visto arrivare proprio dalla Roma un difensore di esperienza come Burdisso. L’arrivo in difesa dell’argentino ha dato ulteriore sicurezza, a giocatori come Portanova, e Gamberini. Un altro grande artefice del reparto arretrato è stato Perin: il ragazzo nato a Latina, ma tifoso romanista, si è comportato benissimo al punto da meritarsi la convocazione in nazionale. Si sarebbe meritato un’altra chance, invece, Gilardino, i cui gol hanno tenuto a galla la squadra, ma Prandelli ha fatto altre scelte. Nel 3-4-3 di Gasperini si sono distinti anche giocatori interessanti come Centurion, ottimo laterale di destra, Calaiò, e anche i gli esterni Vrasijko, e Antonelli. Quest’ultimo sarebbe dovuto andare al Napoli durante il mercato di gennaio, ma la trattativa saltò. Di sicuro l’anno prossimo il ragazzo non resterà a Genova, e chissà se non possa finire alla Roma visti gli ottimi rapporti tra le due società. Chi, invece, sembra essere destinato a tornare nella capitale per restarci a lungo è Andrea Bertolacci, che dopo due anni al Genoa, più gli altri due a Lecce è pronto per fare il salto di qualità. Il suo apporto porterà molta qualità nella rosa di Garcia: negli schemi del tecnico francese, infatti, Bertolacci può giocare sia come interno di centrocampo, sia come punta esterna, o anche da “falso nueve”. Come abbiamo scritto qualche riga sopra i rapporti tra le due società sono molto buoni, quelli tra le tifoserie sono diventati pessimi a causa del gemellaggio dei supporters rosso blù con i tifosi napoletani. Sembra, infatti, che i genoani abbiano minacciato ritorsioni ai tifosi romanisti a causa del ferimento di Ciro Esposito, e per questo motivo l’Osservatorio ha vietato la trasferta ai tifosi romanisti. Tale soluzione è necessaria, ma da qui all’anno prossimo è necessario adottare altre misure di sicurezza, dando la possibilità ai tifosi romanisti per bene di andare a vedere la propria squadra in trasferta. Riusciranno i nostri dirigenti a trovare una soluzione per il problema degli ultras violenti? Ad essere onesti no.
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L’Avversario: il Genoa di Gasperini
(di Alberto Balestri) La Roma affronta il Genoa nell’ultimo atto di una stagione che in un altro paese l’avrebbe vista vincitrice, ma questa ormai è un’altra storia.
GLI ULTIMI PRECEDENTI AL FERRARIS, E UN PAREGGIO PREISTORICO
Lo scorso anno la Roma ottenne una vittoria insperata per 2-4: dopo dieci minuti il Genoa era già in vantaggio per 2-0 grazie alle reti di Kucka al 6’, e Jankovic all’11. La Roma rialza la testa con Totti, che accorcia le distanze al 26’ segnando il suo primo gol della stagione. Al 43’ Osvaldo firma pareggio: nella ripresa il Genoa non torna più in campo, e la Roma ribalta la situazione al 54’ grazie ancora ad Osvaldo, per poi segnare il quarto gol con Lamela all’83’. Due anni fa, invece, i giallorossi furono sconfitti per 2-1: il Genoa passa in vantaggio al 39’ con Jankovic, ma nella ripresa la Roma trova il pareggio con Borini all82’. La Roma, allora allenata da Luis Enrique, però, subisce la doccia gelata all’89’ quando da un’incertezza di Stekelenburg il Genoa trova l’insperato gol della vittoria con Kukca. L’ultimo pareggio al “Ferraris” risale all’ormai lontana stagione 1992-’93: il match finisce 1-1 con reti di Aguilera al 45’, e pareggio di Thomas Haessler all’83.
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