(di Alberto Balestri)Se domenica prossima gli ultras catanesi non entreranno in curva nemmeno quando gioca un nemico storico come la Roma, significa che sono molto esasperati.Alla base della stagione fallimentare dei siciliani c’è stato lo scarso impegno di una squadra che aveva dato tutto dopo la bella stagione disputata lo scorso anno. Anche la società ha una buona parte di responsabilità, poiché non si è resa conto di avere a disposizione un gruppo senza stimoli, e che sarebbe stato meglio ricominciare da capo. Alla fine, come spesso succede, Maran ha pagato per tutti con un doppio esonero intervallato dall’interregno di Gigi De Canio. Attualmente la squadra è stata affidata a Pellegrino, che dovrà traghettare la squadra fino alla fine della stagione, in attesa di un nuovo allenatore. Nel frattempo, però, Pellegrino sta preparando dignitosamente questa partita sposando il 4-2-3-1, ma con un materiale molto scarso a disposizione: gli infortuni di lungo corso come quelli di Almiron, Bellusci e Berghessio hanno solo peggiorato la situazione. La squadra che affronterà la Roma sarà, quindi una formazione rimaneggiata con Frison in porta, una difesa con Peruzzi e Monzon difensori di fascia, ed una coppia centrale formata da Gyomber, e Rolin. Le chiavi del centrocampo sono affidate al rientrante Izco, che sarà affiancato da Plasil, mentre le due ali dovrebbero essere Barrientos, e Leto. Rinaudo agirà da trequartista dietro alla punta Berghessio. Il 18 maggio 2008 era l’ultimo atto di un campionato che la Roma avrebbe dovuto vincere, ma a causa dei cento anni dell'Inter, il titolo lo vinse scandalosamente la società milanese. Quel pomeriggio la Roma si recava a Catania ad affrontare una squadra che doveva almeno pareggiare per restare in Serie A, mentre i giallorossi dovevano vincere pur di restare aggrappati alla tenue speranza di conquistare lo scudetto. Alla fine, complice la vittoria dell'Inter contro il Parma, la gara tra etnei e giallorossi finì 1-1, ma quel pareggio fu figlio di una serie incredibili di minacce e insulti nei confronti della società capitolina prima, e durante la gara. Le intimidazioni e gli insulti si tramutarono, invece, in aggressioni di stampo mafioso ai danni di giornalisti romani, al punto che alcune persone hanno cambiato lavoro. In un altro paese il Catania sarebbe stato radiato, o pesantemente sanzionato, ma siamo in Italia, un paese in cui la legge non è uguale per tutti, e lo stesso discorso vale per il calcio dove i regolamenti vengono applicati solo per alcune persone o società. E' difficile che i fatti accaduti sei anni fa possano accadere un'altra volta, visto che la tifoseria è in assetto di guerra contro i propri giocatori, quindi, domenica pomeriggio la Roma ha l'opportunità di prendersi una grande rivincita spedendo la compagine siciliana in Serie B prendendosi una bella vendetta che renderebbe giustizia a tutti coloro che quel giorno di maggio erano al “Massimino” per svolgere il proprio lavoro.
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L’Avversario: il Catania del giovane traghettatore Pellegrino
(di Alberto Balestri) Se domenica prossima gli ultras catanesi non entreranno in curva nemmeno quando gioca un nemico storico come la Roma, significa che sono molto esasperati.
GLI ULTIMI PRECEDENTI AL “MASSIMINO”, E…IN PUGLIA! Lo scorso anno i giallorossi furono sconfitti per 1-0: dopo un primo tempo ricco di emozioni da ambo le parti la Roma fu punita da una rete di Gomez al 62'. Incassato il gol la squadra allora allenata da Zeman non reagì salvo un tiro di Dodò respinto d a Andujar al 90', anche se nel momento dell'esecuzione il brasiliano subì un intervento alla caviglia da un avversario, ma l'arbitro non concesse il calcio di rigore. Nella stagione 2011-2012, invece, finì 1-1: la gara si giocò il 14 gennaio sotto una pioggia battente, e fu interrotta sul risultato di 1-1 al 60’. L’ultima mezz’ora fu recuperata l’8 febbraio, ma il risultato non cambiò. L'ultima vittoria della Roma a Catania, risale al 1970: finì 1-2, con una doppietta di Del Sol, che rispose al vantaggio iniziale di Biasi. Per la verità la Roma ha già battuto il Catania in trasferta nella stagione 2006-2007: finì 0-2 con reti di Tavano e Vucinic, ma la partita si giocò a Lecce a porte chiuse. Il campo del Catania, infatti, era squalificato a seguito dei gravi incidenti nel derby contro il Palermo culminati con la morte dell’ispettore di polizia Filippo Raciti.
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