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L’Avversario: il Barcellona di Luis Enrique

I catalani sono reduci dalla gara vinta trionfalmente dai blaugrana per 0-4 contro il Real Madrid al Beranabeu

Redazione

Alla fine Messi ci sarà: l'infortunio al collaterale del ginocchio sinistro è ormai alle spalle, al punto che gli ha permesso di giocare l’ultimo quarto d’ora nella gara vinta trionfalmente dai blaugrana per 0-4 contro il Real Madrid al Beranabeu. Fortunatamente Messi è entrato nell’ultima mezz’ora, e non crediamo che abbia i novanta minuti nella gambe, ma sarà comunque un problema in più per la vulnerabile difesa romanista qualora dovesse scendere in campo. E poi quest’anno il Barcellona ha anche dimostrato di essere la squadra più forte d’Europa, (e forse a dicembre anche del mondo), pure senza il fenomeno argentino. La squadra, infatti, è sempre al primo posto nella Liga, ed è praticamente qualificata per gli ottavi di finale di Champions League.

Il merito è di Luis Enrique, e del suo gioco, ma anche dei suoi grandi interpreti. Uno su tutti è il brasiliano Neymar, che si è caricato la squadra sulle spalle come sta facendo con la nazionale brasiliana. E poi c'è Suarez, l'irrequieto giocatore uruguainano tanto forte, ma quanto cattivo e scoretto: ce lo ricordiamo tutti il pestone sulle dita di Sczeszny nel match di andata.

E poi c'è Rakitic, vero fulcro del gioco di Luis Enrique, e diga del centrocampo soprattutto quando viene affiancato ad Iniesta, e Buquests. I tre centrocampisti, infatti, sono come dei centrali aggiunti ad una difesa formata da due laterali come Alves, e Jordi Alba, ma anche da due centrali come Pique' e Mathieu, ed il portiere Ter Stegen.

E poi ci sono tanti altri campioni che possono far creare problemi ai giallorossi, come Adriano, Sergi Roberto, El Haddadi, Arda Turan, e ma forse Mascherano. L’argentino, infatti, sta recuperando dalla contusione rimediata contro il Real Madrid e, male che vada, martedì sera si accomoderà in panchina. La Roma, che in Champions League ha buttato tanti punti per la strada sia per propri demeriti, sia per un livello tecnico troppo alto rispetto al campionato italiano, dovrà giocare concentrata esattamente come ha fatto nel match di andata finito 1-1. L'importante è che i giocatori giallorossi reggano al pressing dei catalani, e sappiano intercettare le verticalizzazioni dei centrocampisti alle punte. Se gli uomini di Garcia faranno il loro dovere, infatti, nessuno si stupirebbe se i giallorossi dovessero uscire indenni da una gara che, sulla carta, è persa in partenza. La Roma, infatti, ha abituato i suoi tifosi a disfatte incredibili, ed inaspettate, ma qualche volta ha saputo regalare anche delle imprese impossibili. L'importante è che un giorno la Roma, invece di vincere le battaglie, riesca a vincere anche una guerra. Oltretutto martedì sera il campo sarà in buone condizioni: siamo in Spagna, e non in Italia.

IL PRECEDENTE DI CHAMPIONS

L'unica volta che la Roma ha affrontato il Barcellona al Camp Nou fin è accaduto nella stagione 2001-2002: finì 1-1, con rete di Panucci al 57', e pareggio di Kluivert all'82' dopo un pasticcio difensivo di Candela. La formazione giallorossa uscì dal Camp Nou con molti rimpianti visto che si era mangiata numerose occasioni per raddoppiare quando il risultato era ancora di 0-1.

Alberto Balestri