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L’Avversario: il Bayern Monaco

La formazione bavarese domina il calcio mondiale, merito di una grande società che è stata in grado di prevedere il futuro.

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Se dobbiamo cercare un aggettivo per definire il Bayern Monaco, la prima parola che ci salta in mente è una sola: unico!

Se la formazione bavarese domina il calcio mondiale, infatti, è merito di una grande società, che è stata in grado di prevedere il futuro, investendo sui giovani, merchandising, ed infrastrutture. E poi, cosa forse più importante, il Bayern di Monaco ha sempre i bilanci sani, e non necessita di operazioni trasversali per farsi beffe del fair paly finanziario.

Grazie a questi punti di forza, nei primi mesi del 2013 la società tedesca si è permessa anche il lusso di assumere Pep Guardiola prima che il suo predecessore Hitzfeld avrebbe vinto campionato, coppa di Germania, e soprattutto la Champions League, vero e proprio obiettivo della compagine bavarese.

L’arrivo dell’ex giocatore e allenatore del Barcellona ha portato molti cambiamenti: rispetto ad Hitzfeld che giocava col 4-2-3-1, Guardiola ha impostato la sua squadra col 4-1-4-1, un modulo molto tecnico in cui si fondono potenza, tecnica, e dove molto spesso i giocatori si scambiano anche di ruolo.

Gli interpreti di questo gioco sono tantissimi, ma per limiti di spazio ne possiamo citarne solo una parte: parte il portiere Neuer, i difensori Boateng, e Dante, i centrocampisti Lahm, Alaba, Scweinsteieger, e attaccanti come Ribery, anche se dovrebbe saltare il match a causa dei problemi alla schiena, Lewandowski, Robben, e Goetze. A questi grandissimi campioni si sono aggiunti infatti, la società ha ingaggiato i centrocampisti Rode, e Xavi Alonso, l'ex portiere del Napoli Reina, il difensore-ala Bernat, e l'ex romanista Mehdi Benatia, che sarà il grande osservato della serata.

Sappiamo tutti che cosa è successo quest'estate, e tutta Roma giallorossa è rimasta delusa e amareggiata dal comportamento del giocatore nei confronti della società, ma se bisogna fare il salto di qualità il tifoso non deve concepire questa gara ad una match personale col giocatore marocchino, che comunque sarà giustamente fischiato. Oltretutto ad aver bocciato Benatia ci hanno pensato i giornali sportivi tedeschi, che si aspettavano qualcosa di più da questo giocatore. Chi, invece, potrebbe avere un po' di rancore è Guardiola, che vestì il giallorosso dal giugno del 2002 fino al gennaio dell'anno successivo, per poi tornare a Brescia per incomprensioni con Capello. Tuttavia, nessuno crede a queste cose, visto che Guardiola è sempre stato un gran signore.

Sarà un Bayern convinto di vincere quello che domani sera scenderà in campo all'Olimpico, anche perchè l'obiettivo principale dei bavaresi è quello di riconquistare la Champions League, trofeo che la scorsa stagione è sfuggito per mano del Real Madrid. Il motivo di quest’eliminazione forse è dipeso dal fatto che i giocatori non hanno affrontato con la concentrazione necessaria la gara, poiché avevano perso la tensione giusta a causa del campionato vinto in larghissimo anticipo. Per questo Guardiola, sta lavorando sulla psicologia dei suoi ragazzi, che stanno mettendo più energie sulla Champions rispetto al campionato in cui sono comunque già al primo posto.

ALBO D'ORO

24 affermazioni in Bundesliga, 17 vittorie in Coppa di Germania, più quattro Supercoppe tedesche.

3 vittorie in Coppa dei Campioni, 2 vittorie in Champions League, una Coppa delle Coppe, una vittoria in Coppa Uefa, e una Supercoppa Uefa. Il Bayern ha vinto due Coppe Intercontinentali, e una vittoria nel Mondiale per club.

ULTIMO PRECEDENTE ALL'OLIMPICO

Il primo ed unico confronto tra queste due squadre disputatosi all'Olimpico di Roma è avvenuto nella stagione 2010-2011: finì 3-2 per i giallorossi, che ribaltarono il doppio svantaggio dei bavaresi che conducevano per 0-2, (doppietta del futuro attaccante della Fiorentina Gomez) con i gol di Boriello al 49', De Rossi all'82' e il gol della vittoria di Totti su rigore due minuti più tardi. Il giorno dopo qualche povero “laziale sfigato” affermerà che a far vincere la Roma era stata l'Unicredit, che era sponsor della Champions League, ma questa stupida diceria ha fatto il paio con la conquista dello scudetto del 1942, per mano di Mussolini.