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L’Avversaria: l’Inter

L’unico successo interista lontano da Milano è stato conquistato sul campo del Cesena lo scorso 26 ottobre, gol decisivo di Icardi al trentaduesimo del primo tempo.

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Quando si parla dell'Inter ci si chiede chi sia il proprietario. Alla fine forse è vera la storiella che l’Inter sia ancora di Massimo Moratti, e che Tohir sia solo un prestanome per rimettere i conti a posto, per poi riconsegnare il giocattolo alla famiglia milanese. La controprova di quest’ipotesi è che l’esonero di Mazzarri a favore del clamoroso ritorno di Mancini è stato un colpo di mano di Massimo Moratti che, cosa assai buffa, qualche settimana prima si era dimesso dalla carica di presidente onorario. Moratti, inoltre, ha sfruttato il malcontento della tifoseria interista, alimentata anche da un processo mediatico esagerato nei confronti dell’allenatore toscano che, comunque, ha commesso gravi errori.

Roberto Mancini torna sulla panchina interista consapevole che non avrà mai più le squadre che ha allenato dalla stagione 2004-2005 fino al maggio del 2008. Questa volta il compito del tecnico marchigiano sarà quello di ricostruire tutto, a cominciare dal gioco, in attesa del mercato estivo: la sessione invernale di gennaio non risolverà tutti i problemi. Non sarà un compito facile: nel gioco di Mancini sono fondamentali gli esterni bassi, e sappiamo benissimo che quelli di cui dispone non sono di grande qualità. Ciò nonostante l’ex allenatore del Manchester City sta usando bene il materiale a disposizione proprio per capire quali sono gli elementi su cui puntare per il futuro. Mancini, infatti, sta rivitalizzando dei giocatori che Mazzarri utilizzava male, Hernanes, e Guarin. Se il centrocampista colombiano metterà da parte i suoi limiti caratteriali, potrebbe tornare a fare la differenza portando maggiore qualità ai nero azzurri. Un altro giocatore da rivalutare è Palacio: la punta argentina non segna da sette mesi perché è stato costretto a giocare esterno, e pensiamo che prima o poi Mancini lo schiererà in attacco. Il modulo che l’ex giocatore di Sampdoria e Lazio dovrebbe adottare è il 4-1-4-1, con Hernanes davanti alla difesa supportato da due stantuffi come Obi, e Kovacic, con la fantasia di Guarin. L’obiettivo di Mancini, infatti, sarà quello di proteggere una difesa fragile che ha come “leader” un giocatore come Ranocchia, che nell’Inter di qualche anno fa avrebbe fatto a malapena la riserva a Materazzi, e Lucio. Per fortuna che in porta c’è un gigante come Handanovic, che para anche i rigori.

Il reparto più forte è senza dubbio l’attacco, la cui stella è Icardi, senza dimenticarci di Osvaldo, che se domenica giocherà si prenderà sonore bordate di fischi. Ci sarà anche Dodò, che a Roma non ha reso quanto avrebbe dovuto per motivi fisici, e da alcuni limiti tecnici che avrebbe potuto colmare se non fosse stato vittima di una tifoseria che l’ha subito giudicato un bidone. Alla fine, come ha detto Sabatini, il ragazzo è andato via per evitargli le ingiuste critiche di tifosi che giudicano troppo in fretta certi giocatori, magari per poi pentirsene amaramente. Speriamo che domenica sera Dodò non si vendichi: non è la prima vota che un ex giocatore segni l’unico gol della sua vita alla propria ex squadra, e la Roma, ahinoi, è maestra di queste cose.

GLI ULTIMI PRECENDENTI A ROMA

Lo scorso anno l’Inter riuscì a bloccare la Roma sullo 0-0. La partita si giocò in un’atmosfera surreale, visto che le curve, e i distinti sud erano chiusi per colpa dei cori di razzismo territoriale, (anche se, rispetto a tante squadre di serie A la Roma pagò più di tutti). Come se non bastasse la serata fu “arricchita” dall’assurda squalifica mediatica inflitta a De Rossi per una “manata” in faccia ad Icardi nel primo tempo: Sky diede la notizia in tempo reale come se il centrocampista romanista avesse colpito l’argentino con un gancio alla Mike Tyson! Nella stagione precedente il risultato fu di 1-1: per la Roma segnò Totti su rigore al 22’, mentre per i nero azzurri pareggiò Palacio al 45’ . L’ultima vittoria nero azzurra risale al campionato 2008-2009: finì 0-4. Con lo stesso punteggio, ma invertito, è finita l’ultima vittoria della Roma: era il 5 febbraio 2012, e quel pomeriggio i giallorossi schiantarono l’Inter in una Roma sommersa dalla neve caduta due giorni prima.