Gini è decollato. Già, finalmente. Perché ieri c’era anche lui a Fiumicino, quando la Roma ha preso il charter Ita per Albufeira, in Algarve, dove resterà fino al 22 dicembre per questo mini ritiro che ha l’obiettivo di far ritrovare il ritmo gara ai giallorossi in vista della ripartenza di gennaio. E pazienza se per il decollo vero, quello che lo riporterà definitivamente in campo, ci sarà da aspettare ancora un po', probabilmente tra la metà di gennaio e l’inizio di febbraio. Quel che conta, scrive La Gazzetta dello Sport, è che Wijnaldum sia di nuovo con la squadra, a tutti gli effetti. E che ieri per il Portogallo sia partito anche lui, cosa che era prevista, ma non sicura al cento per cento fino alla fine.
La Gazzetta dello Sport
Wijnaldum ritrova la Roma. Così prepara il decollo: “Finalmente sono in campo”
E allora oramai ci siamo quasi, la discesa verso il traguardo è iniziata e c'è da spingere sui pedali per arrivarci il prima possibile. La terza fase del recupero del centrocampista olandese è oramai effettiva, dopo una prima legata alla terapia conservativa successiva alla frattura alla tibia destra ed una seconda legata alla riabilitazione, dove Gini ha tolto il gambaletto successivo al gesso e ha iniziato a fare fisioterapia tutto il giorno, per cercare di recuperare il prima possibilc il tono muscolare della gamba. Adesso, appunto, siamo nel terzo passaggio, quella della riatletizzazione del giocatore. che deve cercare di ritrovare la massima confidenza con tutto ciò che è campo, partita. Ecco anche perché Wijnaldum è in Portogallo con il resto della squadra.
Non perché può lavorare con i compagni a pieno regime. Anzi, Gini continuerà a fare lavoro differenziato, seguendo un programma personalizzato. Ma perché a volte l'aspetto psicologico è anche più importante di tutto il resto e stare di nuovo dentro al gruppo può aiutarlo in questo step finale. Certo, magari restare a Trigoria sarebbe stato anche più utile, considerando che il Fulvio Bernardini è oramai un centro superattrezzato dove non manca davvero nulla per il recupero fisico di un atleta. Ma, appunto, ha prevalso il discorso mentale.
Così in questa settimana che la Roma passerà ad Albufeira, Wijnaldum farà una serie di lavori in palestra ma anche sul campo, dove continuerà a toccare ad esempio la palla, come ha fatto già negli ultimi giorni. Ma senza mai forzare, senza calciare forte e dosando a dovere la potenza. Insomma, misurando la qualità e l'intensità degli esercizi. Anche perché questo è un momento in cui bisogna fare le cose con la massima attenzione, per non rischiare magari di incorrere in qualche inconveniente di natura muscolare, considerando che il giocatore è fermo da oramai 117 giorni, praticamente quasi quattro mesi. E i vari muscoli vanno appunto riatletizzati gradualmente. E ieri ha scritto sui social: «La miglior sensazione... finalmente di nuovo in campo per l'allenamento».
La cosa divertente ieri è stata che la Roma per un po’ se lo stava anche dimenticando Wijnaldum. L'olandese, infatti, è stato l’ultimo ad uscire dall’aeroporto di Faro, quando oramai tutto il gruppo era già salito sul pullman e l'addetto alla sicurezza aveva dato l’okay all'autista per mettere in moto e partire. Poi, chiaramente, ci si è resi conto che mancava proprio lui, Gini, e il pullman non ha fatto neanche un centimetro senza il gioiello giallorosso. Wijnaldum è salito tranquillamente sul mezzo senza neanche rendersi conto dell’accaduto, con delle cuffiette che gli sparavano musica nelle orecchie per accompagnare con gioia questo suo ritorno. Poco prima, intanto, Mourinho era stato preso d'assalto da una ventina di cronisti portoghesi, tutti a caccia di una dichiarazione sul suo eventuale interesse per la nazionale lusitana. Dopo l’addio a Fernando Santos, infatti, il Portogallo lo sta tentando, anche se José qualche perplessità sul doppio incarico ce l’ha eccome. Ci rifletterà su in questi giorni, magari parlandone anche con la Roma, con cui ha un contratto fino al 2024.
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