Una settimana, dieci giorni al massimo, e poi la Roma conta di ufficializzare la chiusura con il gruppo Friedkin per l’ingresso in società, scrive Chiara Zucchelli su La Gazzetta dello Sport.
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Tra Pallotta e Friedkin trattativa negli States
Gli avvocati del magnate texano stanno per completare la due diligence e poi si passerà agli atti formali
A meno che, a questo punto a sorpresa, il banco non salti. In attesa di trovare il definitivo accordo economico e di capire quanto sarà effettivamente l’impegno del gruppo texano, in queste ore si continua a trattare con gli States come base di tutto quello che verrà deciso.
Sarà l’attuale management, con in testa il Ceo Guido Fienga, a gestire il presente e il futuro (Fienga, tra l’altro, oggi sarà sentito con Longo dalla Procura per il caso-Petrachi). Intanto, gli avvocati di Friedkin stanno per completare la due diligence e poi si passerà agli atti formali, considerando che l’aumento di capitale (a cui lo stesso Friedkin parteciperà se tutto andrà in porto, ma la prima parte sarà in ogni caso a carico di Pallotta) andrà eseguito entro il 31 dicembre 2020. In tutto questo, un ruolo chiave è quello dello stadio a Tor di Valle, che un giorno sembra ad un binario morto mentre il giorno dopo sembra ad un passo dalla svolta.
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