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Pinto e Vergine: “Modello Trigoria per baby talenti”

Pinto e Vergine: “Modello Trigoria per baby talenti” - immagine 1
Il club giallorosso organizzatore del convegno Eca. Oltre 60 società partecipanti

Redazione

Due giorni di lavori a Roma, sessanta società europee invitate al Convegno: «Eca Youth Knowledge Exchange», che ha come focus i settori giovanili. La parola chiave, come si capisce, è proprio questa: lo scambio di conoscenze. Ieri si è svolta la prima giornata, che ha visto parlare i rappresentanti del club giallorosso, Tiago Pinto (general manager) e Vincenzo Vergine (responsabile del settore giovanile), oltre a Maurizio Viscidi, direttore tecnico delle giovanili azzurre. Lo scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport.

Proprio Viscidi ha fatto i complimenti alla Roma per il lavoro che sta portando avanti. La parola d’ordine dovrebbe essere infatti «meno tattica e più tecnica», anche se la voglia di vincere inficia troppo il lavoro degli allenatori, persino a livello dei settori giovanili. D’altronde l’introduzione di Vergine, in questo senso era stata chiara. Il focus è quello della formazione dei tecnici, che dovrebbero avere l’opportunità di lavorare per più ore con i ragazzi. Questo sarebbe possibile farlo in un contesto complessivo, che prevede anche la frequenza scolastica all’interno delle stesse strutture del club, così da consentire un tempo più grande da dedicare agli allenamenti. Già adesso, comunque, si cerca di affinare le qualità dei ragazzi in maniera sempre più specifica e personalizzata, tenendo conto che «il successo è solo uno strumento che concorre alla formazione di una mentalità vincente». Morale: l’obiettivo è sempre più quello di passare da un programma di «team oriented» a quello di «player oriented», con i giovani sempre più al centro del progetto.

In questa chiave, è stato Pinto a spiegare la fase che i ragazzi attraversano quando arrivano nel giro della prima squadra. A quel punto nutrizionisti, psicologici, preparatori atletici e persino addetti alla comunicazione si prendono cura di loro in modo personalizzato, sapendo che alle spalle c’è un allenatore – in questo caso José Mourinho – che è pronto a puntare su di loro. E proprio per questo sono stati chiamati a raccontare le loro esperienze Zalewski, Bove e Darboe. La cui parola d’ordine comune è stata solo una: «Grazie Roma». Oggi sarà il momento dei club stranieri intervenire, mentre è in programma anche una visita guidata al centro sportivo di Trigoria.