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Mou va all’attacco: “Abraham pensa al Qatar. Gli altri involuti e poco ambiziosi”

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Il tecnico, alla vigilia del matc contro il Sassuolo, analizza il momento della rosa

Redazione

Benvenuti nel meraviglioso mondo di José Mourinho, il Mai Banale, capace di indirizzare una malinconica conferenza post-derby perso in una sorta di spettacolo pirotecnico che lucida argomenti, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport.

Sottolineiamoli: involuzione di diversi giocatori, mentalità remissiva, rosa limitata e piena di nostalgie (tant’è che usa il termine “mercatino”). Il saluto finale è sulla crisi di Abraham. E lo fa suggerendo la domanda da fare all’inglese alla prima occasione: "Chiedetegli se è distratto, se pensa al Mondiale". Quanto basta per darci anche la risposta. Insomma, pur non mancando affatto di rispetto al Sassuolo, che riempie di complimenti, lo Special One concentra tutta l’attenzione sul momento della Roma. Che gli sta piacendo poco, pur sapendo che, vincendo contro Sassuolo e Torino, alla sosta avrebbe 6 punti in più dello scorso anno.

Andiamo ai temi. È lo stesso Mourinho che tira fuori il termine involuzione. Ma non per tutti. "Mancini sta meglio, è più controllato. Ibanez col Sassuolo è l’unico che giocherà di sicuro, al di là dell’episodio del derby, è più equilibrato". Il fatto è che, dopo la vittoria in Conference, sembra che qualcuno si sia seduto. "Il problema che si può o si doveva migliorare e accettare una sfida diversa rispetto all’anno scorso. Una crescita nella mentalità, nella responsabilità, nell’ambizione. Se fossi stato soddisfatto della mia carriera nel 2010, avrei smesso, e magari avrei avuto dei motivi per essere soddisfatto (il Triplete, ndr). Per i giocatori è lo stesso: la gente deve sempre esigere di più".

E a chi gli chiede del sistema di gioco, Mou risponde lapidario: "Non faccio io il modulo, ma i giocatori con le loro caratteristiche". Eppure l’ottimismo non manca: "Mi aspetto dai giocatori tutto lo sforzo possibile per tornare a sorridere, cosa che non facciamo da giorni". E chissà se sorriderà anche Abraham. A proposito, che gli è successo? "È una buona domanda da fare a lui: ho un problema o no, penso al Mondiale o no, sono distratto o no? Dovete aspettare che venga per fargliela". Non c’è bisogno, José: ha già risposto lei.