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rassegna stampa

Malcom: un nome impegnativo, un grande sinistro e il tifo per Neymar

Tite, attuale c.t. del Brasile, quando il baby giocava nel Corinthians lo definì "un diamante"

Redazione

Se la forza di un giocatore si giudicasse dalla nostalgia che provoca, non ci sarebbero dubbi di sorta sul fatto che Malcom Filipe Silva de Oliveira era pronto per essere l’ingrediente più gustoso della dozzina apparecchiati dal d.s. Monchi sulla tavola dello chef Di Francesco, come scrive Massimo cecchini su La Gazzetta dello Sport.

Il sito del Bordeaux, infatti, ieri è stato invaso da messaggi non esattamente gentili nei confronti della dirigenza, accusata di aver venduto il "miglior giocatore" a cifre neppure da capogiro, se è vero che lo scorso anno il Borussia Dortmund offriva una sessantina di milioni (ma occhio alle «fake news»).

Morale: dicono da Trigoria che anche questo (oltre al Barça) sia stato uno dei motivi della giravolta notturna per il brasiliano che la Roma aspettava di godersi, curiosa di scoprire se quel calciatore col nome da leader lo fosse anche in campo. Suo padre infatti – sparito presto dalla sua vita – lo ha chiamato (perdendo una «L» per strada) col nome del leader politico-religioso di tanti afroamericani negli Anni Sessanta, Malcolm X appunto. Il ragazzo è legato a mamma Flavia ("senza di lei non sarei qui"), ai fratelli Samuel e Davi Lucca (che la madre ha avuto dal nuovo compagno Roberto) e alla sua fidanzata Leticia. Quadretto assai sudamericano ma, a differenza di quanto si possa ammirare sulle ingannevoli antologie video, l’attaccante nato a San Paolo è meno di stile brasiliano di quanto si pensi.

Comunque andrà a finire il giallo, per apprezzare al meglio il talento di Malcom, sarebbe cercare di evitare paragoni con Neymar alla sua età. Vero che Tite, attuale c.t. del Brasile, quando il baby giocava nel Corinthians lo definì "un diamante", ma l’attuale stella della Seleçao è troppo diverso per imbastire paragoni.