La Roma batte l’Helsinki vincendo grazie a un 1-2 santificato dalle reti di Abraham, di Hetemaj - vecchia conoscenza del nostro calcio - e di El Shaarawy, si guadagna la finale virtuale di giovedì contro il Ludogorets, in cui bisognerà vincere per andare avanti in Europa League, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport.
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La Roma ritrova Abraham. Helsinki al tappeto, ora si deve battere il Ludogorets
Tutto questo, meritando il successo finale, ma faticando un po’ più del dovuto in un finale in cui sono meritevolmente da segnalare i baby in vetrina, con l’esordio assoluto di Faticanti e quello da titolare di Volpato. Tutto questo meritando il successo finale, ma faticando un po’ più del dovuto. Il temuto sintetico non frena le idee di Mourinho. Qualche novità di formazione, ma i meccanismi di base non cambiano. Se si eccettua il colpo di testa di Hoskonen, il primo tempo è un monologo della Roma.
La rete di Abraham arriva soltanto alla fine della frazione, ma fino a quel momento i giallorossi avevano c olpito due legni con Cristante e Mancini e un gol era stato salvato sulla linea da Hetemaj. Nella ripresa la Roma parte forte per chiudere i giochi, ma dopo pochi istanti arriva il pareggio. Il gol è uno shock anche se poco dopo arriva il nuovo vantaggio con El Shaarawy. Si tratterebbe di gestire, ma la Roma si abbassa e viene salvata dal VAR.
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