Più che il crocevia stagionale, questa semifinale contro il Manchester United somiglia molto ad una resa dei conti. A guardare i punti nel girone di ritorno (18 in 14 partite), trovare aspetti positivi è difficile ma ci sono. Oltre alla predisposizione per un torneo che ha visto i giallorossi vincere 9 delle 12 partite disputate, segnare 26 reti e subirne 9, l'ottimismo arriva dal fatto che per 180 minuti la Roma si ritrova. Anche se non al top, in campo scenderà quell'undici (orfano del solo Mancini squalificato all'andata) che Fonseca aveva in testa dall'inizio della stagione. Nelle due gare, i singoli come Dzeko, Smalling, Mkhitaryan o Pellegrini faranno la differenza. I 30 gol segnati in Europa dall'ex City - miglior marcatore del club a livello europeo - non sono arrivati per caso. Come l'ultimo trofeo europeo del Manchester che porta la firma di... Smalling e Mkhitaryan nel 2-0 all'Ajax. Giocare nell'Old Trafford senza pubblico è un altro punto a favore, perché la Roma di Fonseca ha dimostrato spesso e volentieri di soffrire l'evento.
rassegna stampa
Una Roma al crocevia: cosa va e cosa non va
Da una parte diversi titolari ritrovati e un ottimo cammino in Europa League, dall'altra le condizioni non ottimali di tanti giocatori e la forza del Manchester
Sono però così tante - scrive Stefano Carina su 'Il Messaggero' - le cose che non vanno che si rischia di perdere il conto. La prima riguarda proprio la grande attesa: perché non è mai scontato che una squadra che ha staccato la spina in campionato ormai da un mese e mezzo, poi sia capace di riattaccarla per le due partite che valgono una stagione. Inoltre diversi titolari che scenderanno in campo giovedì non sono al massimo. Mkhitaryan e Veretout sono ancora lontani dalla forma dei primi 3-4 mesi della stagione, Spinazzola e Smalling hanno recuperato in extremis. Il Manchester United dispone di una fisicità che la Roma non possiede già in partenza e Fonseca deve anche rinunciare a Mancini.
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Il percorso (quasi) netto nella fase ad eliminazione diretta fa morale ma non deve illudere. Considerando l’attitudine dei Red Devils di segnare nelle gare in trasferta bisognerà provare a fare altrettanto all’Old Trafford. Nelle tre gare disputate in Europa League, la squadra di Solskjaer in casa ha subito soltanto una rete. Il Manchester ha la terza difesa della Premier (35 gol) e il secondo attacco (64, 1.93 di media). La Roma in campionato ha soltanto Veretout in doppia cifra (10 reti con 5 rigori): lontani dal traguardo sia Dzeko (7) che Mayoral (8). Mkhitaryan (9) non segna dal 31 gennaio. E a differenza dei giallorossi, i Red Devils si presentano all’evento di giovedì, forti di 12 vittorie, 8 pareggi e appena 1 sconfitta tra campionato e coppe nelle ultime 21 gare disputate. Loro, la spina, non l’hanno mai staccata.
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