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Il Messaggero

Gasp e Allegri a corto muso

Gasp e Allegri a corto muso - immagine 1
Milan-Roma è la sfida tra due tecnici agli antipodi: spettacolare il piemontese, "risultatista" il toscano. Ma da quando è a Trigoria, Gian Piero è diventato specialista in successi di misura
Redazione

Allegri l'ha coniato, Gasperini si è accodato. Sì, perché a sorpresa Milan-Roma s'è trasformata nella sfida del corto muso. Max ne ha fatto uno stile di vita calcistico. Per Gasp - dopo esser stato per una carriera il simbolo del modo diametralmente opposto di fare e pensare calcio - è stata invece una necessità, scrive Stefano Carina su Il Messaggero. Presentatosi a Roma come il profeta del gol, forte di 9 anni a Bergamo dove ha viaggiato alla media di 75 reti a stagione con gli exploit di 94 e 90 nelle stagioni 2019-20 e 2020-21, ha dovuto fare marcia indietro e capire che ad oggi il modello Atalanta non è replicabile. Meglio quindi continuare sul solco tracciato da Ranieri. I risultati gli stanno dando ragione: primo posto in classifica, 2 sconfitte e 7 vittorie, 6 di misura, 4 per 1-0. Allegri è lì che rincorre a tre punti, anche lui discostandosi a fatica dai successi con più di un gol di scarto, con qualche scivolone inatteso (ko con la Cremonese e il pari col Pisa) ma consapevole che prima o poi, una volta recuperati i numerosi infortunati, giocare una partita alla settimana farà pendere la bilancia dalla sua parte.

Due tecnici così diversi e di colpo così simili, domani si affronteranno per la trentesima volta in carriera. Allegri è avanti: 13 successi, 10 pareggi e 6 sconfitte. Ma soprattutto ha vinto quella finale di coppa Italia che a Gasp brucia ancora. Come? Ça va sans dire, di corto muso: 1-0. L'ultimo successo dell'allenatore giallorosso è datato invece 27 novembre 2021. Anche qui non ci si discosta dalla solita modalità: 1-0 firmato da Zapata. In comune, al di là di questa prerogativa pragmatica e di un carattere fumantino, i due sembrano aver poco in comune, se non il padre adottivo. Padre calcistico in comune anche se i due hanno poi preso strade diverse. Gasp ispirandosi al calcio olandese, essendo un grande estimatore di Louis Van Gaal; Allegri ricorda invece molto Capello con la stella cometa della concretezza e della centralità del calciatore a farla da padrone. Ora fa sorridere che Roma sia riuscita a cambiare per qualche mese' Gasperini. Sì, perché non illudetevi: appena potrà, il pensiero del tecnico di Grugliasco tornerà ad essere quello di segnare un gol in più dell'avversario piuttosto che subirne uno in meno. Nell'attesa di un mercato che lo accontenti, non nei nomi ma nelle caratteristiche dei calciatori.