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Da Zalewski a El Shaarawy, Mourinho cancella il ruolo “fisso”

Da Zalewski a El Shaarawy, Mourinho cancella il ruolo “fisso” - immagine 1
José ha fatto di necessità virtù, lavorando su alcune caratteristiche dei giocatori per sfruttarle a suo vantaggio

Redazione

Stephan El Shaarawy si scopre quinto di centrocampo all'alba dei 30 anni. Dopo una carriera passata da esterno alto a sinistra o seconda punta, José Mourinho gli ha regalato una nuova giovinezza nel ruolo di esterno a tutta fascia. Il Faraone, scrive Gianluca Lenagua su Il Messaggero, non si è fatto trovare impreparato e ha sfruttato l’occasione candidandosi a vice Spinazzola. Qualcosa da rivedere in fase difensiva c'è, ma contro il Verona è tornato anche al gol. Una rinascita dovuta al portoghese, che ha avuto l’intuizione e il coraggio di provarlo in zone di campo meno in linea con il suo passato. Il tutto nasce per via della maledizione dei terzini che ha colpito Trigoria decimando gli esterni bassi: da Karsdorp a Zalewski, arrivando a Celik e Spinazzola (rientrerà nel 2023 per una lesione al retto femorale). José ha fatto di necessità virtù lavorando su alcune caratteristiche del giocatore per sfruttarle a suo vantaggio: «In realtà il quinto l’ho già fatto in passato», ha detto ieri El Shaarawy.

Ed è vero, ma la prima volta è accaduto in Roma-Frosinone del 30 gennaio 2016, quando in panchina c'era Luciano Spalletti e poi tre giorni dopo sempre in campionato contro il Sassuolo. In tutte e due le occasioni era andato anche a segno. Poi più nulla fino a quando a Trigoria è arrivato Mourinho che ha rispolverato quel ruolo dall’album dei ricordi già la scorsa stagione e che quest'anno riproporrà con più continuità. A fare la differenza, però, è l'istinto del gol che Stephan dimostra quando subentra dalla panchina: «Penso si tratti anche di concentrazione, di essere sempre presente nella partita anche nei minuti finali. L'atteggiamento e la voglia di non mollare devono essere le cose principali a cui pensare quando sei in campo».

Cambiare posizione a un calciatore è uno dei marchi di fabbrica di Mourinho. Da quando è alla Roma ha spostato Zalewski da esterno alto a basso lanciandolo definitivamente nel calcio che conta. Ha fatto giocare Pellegrini in quasi tutti i ruoli del centrocampo e della trequarti. Non solo, Cristante ormai è un play a tutti gli effetti ma all'occorrenza, seguendo le tracce del connazionale Fonseca, ha giocato anche difensore centrale (nel 2-2 col Bodo). Kumbulla, che questa sera sostituirà lo squalificato Mancini) lo ha piazzato mediano ad Helsinki e Vina, da terzino sinistro, si è trovato a ricoprire il ruolo di difensore centrale. Indirizzare un giocatore in una posizione differente da quella in cui gioca non è mai una banalità, perché spesso si incontrano resistenze. José non solo riesce nell'impresa, ma dona ai calciatori anche nuova vita. Ed El Shaarawy è solo l’ultimo di una lunga lista.