(TuttoSport - G.Vaciago) Mentre Conte e la sua Juventus verificano la loro maturità internazionale a Lisbona, Rudi Garcia passa brillantemente l’esame di italiano a Trigoria. Anzi “da” italiano.
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Zittite Garcia
(TuttoSport – G.Vaciago) Mentre Conte e la sua Juventus verificano la loro maturità internazionale a Lisbona, Rudi Garcia passa brillantemente l’esame di italiano a Trigoria. Anzi “da” italiano.
Nel senso che la lingua la parlava già benissimo a inizio stagione ora ha sintonizzato il suo modo di ragionare. Le illazioni sul poco impegno profuso dalle avversarie della Juventus nelle ultime partite di campionato sono quanto di più tristemente e intrinsecamente italiota possa esserci. E’ vero che, in un Paese con una cultura sportiva medioevale, riconoscere i meriti dell’avversario può risultare addirittura eccentrico, ma Garcia poteva giocarsi il jolly dell’essere straniero e rompere la pesantissima catena di dietrologico complottismo, trascinata rumorosamente da chiunque perda in Italia. In qualunque campo. Da Sempre.
Benvenuto tra noi, caro Garcia. E visto che ormai siamo connazionali, sportivamente parlando, ci consenta di ricordarle che, contro la Juventus, l’Udinese non ha giocato con meno agonismo di quanto ne abbia messo il Parma, presentandosi all’Olimpico senza Cassano. E che il Bologna ha fatto un catenaccio che in confronto il Chelsea dell’altra sera sembrava il Brasile di Pelé. Per carità, non deve essere facile accettare l’idea di poter fare 90 punti e arrivare secondi, ma riconoscere la grandezza di questa Juventus, in fondo, aumenterebbe anche quella della Roma. Insomma, anche stasera i bianconeri giocheranno due partite: quella contro il Benfica e quella contro chi non vuole riconoscere i loro meriti.
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