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Serie A Inter Mancio-Sinisa sarà staffetta?

Napoli, Roma e Psg: quante tentazioni per Mancini. Senza Champions, il suo ingaggio sarà insostenibile

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Un punto in centottanta minuti di campionato. Una classifica da guardare stando nella parte destra e la fastidiosa sensazione di essere stati superati pure dal Sassuolo. Tutti rischi che Roberto Mancini aveva calcolato quando aveva accettato la proposta di Erick Thohir (su consiglio di Massimo Moratti) raccogliendo l'eredità di Walter Mazzarri. I candidati erano un paio e Leonardo, una volta contattato, non avrebbe ritenuto il progetto solido economicamente a tal punto da convincerlo a "scendere in campo" a rischio di bruciare la sua seconda vita da allenatore. Il Mancio invece ha detto sì. Forse anche perché si sentiva in debito verso l'Inter: dopo tutto se è diventato un allenatore top nel mondo è proprio grazie ai successi ottenuti in nerazzurro. Tuttavia nel contratto del tecnico - nonostante dall'Inter siano giunte smentite in serie pure dopo l'ultima assemblea dei soci - sarebbe presente una clausola che permetterebbe all'allenatore di risolvere unilateralmente il contratto (c'era pure nell'accordo col Galasataray) qualora l'Inter non avesse una rosa adeguata per competere per gli obiettivi prefissati. La finestra di svincolo "chiuderebbe" il 15 luglio, ovvero quando - giorno più, giorno meno - dovrebbe partire il prossimo ritiro estivo. Mancini ha fissato un premio da 1,2 milioni di euro per il terzo posto, vittoria in Europa League e Coppa Italia. Contestualmente, però, non ha mai smesso di guardarsi intorno: le nuove opportunità di lavoro potrebbero arrivare da Napoli, Parigi o Roma, in caso di addio di Rudi Garcia. Se Mancini dovesse lasciare l‘Inter, i dirigenti nerazzurri convergerebbero su Sinisa Mihajlovic.