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Sabatini: “Mi piacerebbe tornare alla Roma, ma rimarrà solo un desiderio”

Sabatini: “Mi piacerebbe tornare alla Roma, ma rimarrà solo un desiderio” - immagine 1
Le parole del dirigente: "A questo punto del campionato le partite sono determinanti, non c’è niente da fare. Roma-Inter e Milan-Lazio sono gare da dentro o fuori"
Redazione

Profondo conoscitore di calcio. Maestro nello scoprire nuovi talenti. Dirigente tra i più apprezzati. Walter Sabatini ha lavorato per Lazio, Roma e Inter. Mentre nel Milan attuale si distingue il suo “figlioccio” Massara, scrive così Simone Togna di TuttoSport. Il navigato professionista commenta così la corsa Champions e questo incrocio Milano-Roma.

Trova una favorita?

"L’Inter. Per come sta giocando e per i risultati che sta ottenendo è un passetto avanti rispetto alle altre. Ma ripeto, un passetto, mica un chilometro. Mi sembra pure che adesso sia un po’ meno pazza. Ha trovato un sufficiente equilibrio. I nerazzurri hanno sicuramente perso troppe partite in Serie A quest’anno, ma sono pure in semifinale di Champions".

E la Roma?

"Una squadra scientifica. Sanno come giocare e come vincere anche grazie a Mourinho. Potremmo dire anche cinica, ma non mi piace come definizione, è troppo usurata".

Su Sarri e Mourinho.

"Sarri è un idealista, come Spalletti. Mou è un mito che fa questo mestiere".

Quale è la piazza dove è più difficile lavorare?

"Roma. Ci sono forze centrifughe e centripete difficili da controllare. A Milano c’è un pizzico di attenzione in più, a Roma la passionalità a volte ti impedisce certi ragionamenti perché i tifosi sono incontrollabili sotto certi aspetti".

Dove le piacerebbe tornare a lavorare?

"Alla Roma, anche se il desiderio rimarrà tale".