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Roma: in stand-by la trattativa Friedkin-Pallotta. E anche Vitek frena

Per Fonseca buone notizie dall'infermeria: al rientro dalla sosta ritroverà tanti giocatori. Petrachi al lavoro per abbassare il onte ingaggi

Redazione

Il quarto posto va ora difeso. Fonseca ne è consapevole e già sa che più dalla prossima sessione di mercato, i rinforzi arriveranno dall'infermeria. Come scrive Stefano Carina su 'Tuttosport' il riferimento è soprattutto a Cristante: riaverlo a disposizione, tra Torino e Juventus dopo la sosta, potrebbe aiutare il portoghese a far rifiatare Diawara e Veretout che ormai giocano ininterrottamente da due mesi. Per Zappacosta bisognerà attendere almeno febbraio, alla ripresa torneranno a disposizione Santon e Kluivert, Pastore potrebbe a breve cambiare aria. L’assist dialettico è per Petrachi che, non avendo budget a disposizione per nuovi acquisti, ha come priorità quella di abbassare il monte ingaggi. Kalinic e Jesus gli altri papabili a partire. Se il mercato non decolla, anche la trattativa Friedkin-Pallotta vive un momento di stallo. Ieri il silenzio della Raggi nel saluto di Natale con i media, ha deluso chi a Trigoria si attendeva novità positive sul versante stadio. Tutto in stand-by, considerando tra l’altro che anche il magnate ceco Vitek, interessato ad acquisire i terreni di Parnasi a Tor Di Valle, ha frenato. L’empasse sullo stadio alimenta il braccio di ferro tra il patron giallorosso e Friedkin. Il presidente valuta il progetto come se avesse già ricevuto l’ok per la costruzione, mentre il Tycoon texano riconosce all’asset solo il valore degli 80 milioni spesi sinora. Differente anche la valutazione del pacchetto di maggioranza: Friedkin è fermo a 750 milioni, ai quali vanno defalcati i 272 milioni di debiti e la ricapitalizzazione di 150 già approvata. Pallotta non dimentica i 180 milioni spesi nei precedenti due aumenti di capitale.