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rassegna stampa roma

Mourinho-Zhang, imbarazzi Inter

Mourinho-Zhang, imbarazzi Inter - immagine 1

L'amore dei tifosi per il portoghese, ma con l'ambiente il rapporto è gelido

Redazione

Quella di oggi pomeriggio alle ore 18 sarà la vera passerella di José Mourinho a San Siro con lo stadio pieno come ai suoi tempi. Oggi ci saranno 75 mila presenti e - quasi - tutti lo applaudiranno e acclameranno. Per la stragrande maggioranza dei tifosi, Mourinho resta e resterà un simbolo dell’Inter e dell’interismo e pazienza se qualcosa nel cuore di José probabilmente si è incrinato negli ultimi tempi. Ci sono stati eventi e parole che dal 2019 ad oggi hanno senza dubbio allargato le distanze, piuttosto che riavvicinarle.

Ovviamente il fatto che Mourinho abbia deciso di tornare in Italia in un altro club diverso dall'Inter, è servito - sottolinea 'Tuttosport' - a indispettire gli irriducibili del tifo. Lo “Special” però aveva già dimostrato in Inghilterra la sua filosofia, passando dal Chelsea al Manchester United e poi al Tottenham. Mourinho, però, probabilmente avrebbe davvero preferito tornare all’Inter. Mou, infatti, dopo l'esonero con il Manchester United arrivato il 18 dicembre 2018, per diverso tempo aveva inviato segnali a Milano. Una parte dell’Inter probabilmente aveva anche pensato al suo grande ritorno, ma Beppe Marotta, approdato a Milano proprio nel dicembre 2018, aveva fin da subito chiuso la porta perché il suo obiettivo era Antonio Conte. Tant’è vero che l’8 febbraio scorso, prima della partita di Coppa Italia, lo stesso ad nerazzurro aveva così liquidato l’argomento: "Se abbiamo mai pensato di riprendere Mourinho all’Inter? No, non c’è mai stata questa considerazione". Parole trancianti che non avevano lasciato indifferente Mourinho che prima della partita, così come accaduto ieri e pure alla vigilia della gara d’andata in campionato (3 dicembre), aveva annullato la conferenza stampa. Tre gare in stagione contro l’Inter e tre silenzi preventivi.

Fra l’altro sempre Mourinho e Marotta erano stati protagonisti di un botta e risposta estivo. "Sarebbe facile vincere e poi non poter pagare gli stipendi", aveva detto il portoghese con il chiaro riferimento al posticipo richiesto dall’Inter - così come da altri club - del pagamento di alcune mensilità durante l’annata condizionata dalla pandemia. Marotta una settimana dopo aveva gettato acqua sul fuoco. Stasera verrà scritto un nuovo capitolo della storia e chissà se Mourinho rimarrà un amico da ricordare per i tifosi nerazzurri o diventerà colui che complicherà la rincorsa scudetto degli uomini di Simone Inzaghi.