La Roma sembrava guarita a Napoli e invece dopo il deludente pareggio subito in rimonta contro l’Austria Vienna, quello dei giallorossi resta un caso da “psicoanalisi“. Spalletti l’ha liquidata così: «Siamo un po’ faciloni, involontariamente ce la prendiamo un po’ comoda e quando trovi avversari che non hanno nulla da perdere paghi quel metro fatto in meno». Sarà anche una questione di equilibrio, ma non va sottovalutato il fatto che Spalletti da inizio stagione è costretto a utilizzare sempre gli stessi uomini, scrive Di Stefano su Tuttosport.
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La Roma sul lettino di Spalletti
Uno dei problemi dei giallorossi sembra essere la mancanza di alternative, sia a causa degli infortuni sia a causa della rosa corta
In 13 match ufficiali finora disputati tra campionato e coppe europee, i giallorossi soltanto in tre occasioni hanno chiuso i 90′ senza subire reti. È accaduto contro l’Udinese, con il Crotone e con l’Astra in Europa League. Per il resto, nelle 10 sfide dove la Roma ha preso almeno un gol il bilancio è di 18 reti subite al netto di 3 vittorie, 4 pareggi e 3 sconfitte. Con gli austriaci sul 3-1 il nuovo black out e in due minuti la squadra di Spalletti ha subito altri due gol pareggiando una partita che sembrava ormai in cassaforte. E neanche a dire che il tecnico toscano avesse stravolto più di tanto la retroguardia, rispetto a Napoli la difesa era praticamente la stessa – Florenzi–Manolas-Fazio-Juan Jesus – con l’unico cambio (Alisson al posto di Szczesny) tra i pali. Iniziano forse a pesare, per esempio, gli infortuni a medio-lungo termine di Ruediger, Vermaelen e Mario Rui, tanto che a più riprese Spalletti è stato costretto a utilizzare sempre gli stessi uomini.
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