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La Roma adesso ci crede. Possibile rimontare la Juve

(Tuttosport) – Dal ko della Juventus a Napoli, a Trigoria le parole di Rudi Garcia sono diventate quasi un mantra: «I miracoli esistono, per questo dobbiamo crederci».

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(Tuttosport) - Dal ko della Juventus a Napoli, a Trigoria le parole di Rudi Garcia sono diventate quasi un mantra: «I miracoli esistono, per questo dobbiamo crederci». Figuriamoci ora che la Roma si è portata a -8 dai bianconeri, ha lo scontro diretto alla penultima giornata da disputarsi all’Olimpico e confida - nemmeno troppo velatamente - in una Juventus che possa perdere energie e punti in Europa League. E’ chiaro che i favori del pronostico sono tutti a favore della squadra di Conte, ma sognare è lecito, soprattutto quando non si ha nulla da perdere. Con il successo contro il Parma, i giallorossi si sono garantiti quantomeno l’accesso ai preliminari di Champions (per la matematica serve un punto) e ora, tolto l’asterisco in classifica che durava dal 2 febbraio, non possono far altro che continuare a vincere, confidando in un crollo della Juventus.

NUMERI DA PRIMATO - Domanda lecita: possibile che una corazzata come quella di Conte, che ha perso solamente due gare in campionato, ora possa lasciare per strada 8 (se i giallorossi dovessero vincere lo scontro diretto per 4- 0) o 9 punti per strada nelle restanti 7 gare? La logica dice di no ma per alimentare qualche flebile speranza bisogna affidarsi ai numeri e ai precedenti storici. Partiamo dai primi, che corrispondono a quanto la Roma ha sinora fatto in campionato: 62 gol segnati, 17 subiti, differenza reti +45 (la stessa dei bianconeri). Numeri sorprendenti, alimentati dalla partenza- sprint della squadra di Garcia, capace di vincere le prime 10 gare. Inevitabile, poi, un piccolo rallentamento al quale è seguito una nuova accelerazione. Basti pensare che prima di Roma-Cagliari dell’andata (terminata 0-0) i giallorossi avevano collezionato 32 punti.

Ventinove, invece, sono il bottino del girone di ritorno alla vigilia della trasferta in terra sarda. Differenza, dunque, determinata dalla sola sconfitta al San Paolo in campionato (all’Olimpico i giallorossi avevano vinto invece 2-0), che però non può mettere in discussione le qualità in termini di continuità messe in mostra sul campo: 22 vittorie, 19 gare senza subire gol, solo 2 le squadre in grado di segnare a De Sanctis sia nel girone d’andata sia in quello di ritorno (Parma e Torino) e soltanto un calciatore capace di far gol in entrambi i match (Biabiany).

Numeri che garantiscono alla Roma di essere ormai a solo due punti per raggiungere i 75 in 34 giornate della squadra scudetto di Capello, stagione 2000-01. Altro precedente nobile, quello del 2007-08: la Roma di Spalletti chiuse a 82 punti, frutto di 24 vittorie. Mancano 9 punti (e 2 vittorie) per pareggiare quel traguardo - miglior bottino nella storia della Roma - magari sperando in un esito più favorevole (scudetto perso all’ultima giornata)