Quattro gare lontano dall’Olimpico (Porto, Cagliari, Plzen e Firenze) e ancora nessuna vittoria (una sconfitta e tre pareggi). È un dato singolare per la Roma di Spalletti, considerando che nella passata stagione la squadra giallorossa, dall’arrivo del tecnico toscano a metà gennaio, perse fuori casa soltanto con la Juventus in campionato e con il Real Madrid in Champions League, vincendo poi 7 trasferte sulle restanti 8. Un dato che, scrive Stefano Carina su Tuttosport, probabilmente si può spiegare con la diversa composizione della rosa, costretta spesso e volentieri a giocare con due ali, Peres e Florenzi.
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Florenzi stregato: “Belotti? E’ forte, un ottimo calciatore”
Il 24 giallorosso avvisa i compagni di reparto sulle doti dell'attaccante granata, al rientro da titolare dopo lo stop di tre settimane per un infortunio alla coscia
Intanto lo stesso Florenzi ha parlato così di Belotti e degli ex giallorossi passati al Torino in estate: «Dovremo stare attenti a Belotti, è forte, l’ho visto da vicino in Nazionale e mi è sembrato un ottimo calciatore. Sono felice di riabbracciare Iago Falque e Castan, specialmente con Leo abbiamo condivisograndi vittorie».
Luciano Spalletti, spiegando l’utilizzo di Florenzi, si rifà spesso al pensiero di calcio di Liedholm: «Se la Roma è quella del secondo tempo contro la Sampdoria, allora Alessandro può giocare in quella posizione perché costringe gli avversari a difendersi. In questo caso non può ma va fatto giocare lì, perché regala sempre la superiorità numerica. In 45 minuti è arrivato 20 volte sul fondo. A Cagliari invece non è mai partito eallora abbiamo subito». Tradotto: se facciamo noi la gara, un nostro potenziale punto debole si trasforma in un nostro punto di forza. Torino-Roma non farà differenza: la supremazia sulle fasce regalerà quella sulla partita.
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