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Coronavirus, c’è un mondo dove il calcio continua. Il presidente bielorusso: “È solo una psicosi”

Lukashenko, capo della Bielorussia, minimizza: "Non c'è nessun virus, bisogna continuare a lavorare, bere vodka e magari farsi qualche sauna". Ecco dove si sta ancora giocando

Redazione

Un altro fine settimana senza calcio è andato, più in generale senza sport. Anzi no. Perché, sembra impossibile e anche un po’ assurdo, eppure qualcuno non si ferma. In Bielorussia va avanti la Vysshaya Liga, per esempio: ieri l’Energetik Minsk ha battuto il Minsk Fc per 2-0, e si era giocato anche sabato e venerdì e avanti così, in un clima surreale: controlli della temperatura all’ingresso dello stadio per i (pochi) tifosi effettuati da addetti con mascherine, guanti e occhiali per ripararsi, e gli impianti vengono igienizzati prima e dopo ogni utilizzo, ogni partita. Per il resto si prosegue, seguendo le linee governative del presidente Lukashenko, uno che si è fatto più volte ritrarre in questi giorni sul ghiaccio della pista a giocare a hockey, uno che ha parlato di "una psicosi, qui non c’è nessun virus. E gli sport, specialmente quelli sul ghiaccio, sono la miglior medicina possibile. Bisogna continuare a lavorare e bere vodka, magari fare qualche sauna".

Nel weekend - scrive 'Tuttosport' - ha ricominciato il Tagikistan, in un’atmosfera spettrale e addirittura in diretta streaming visibile ovunque. L’Istiklol di Dushanbe e il Khujand si giocano la Supercoppa in mezzo al nulla, a porte chiuse, in un Paese nel quale non ci sono (per ora) casi accertati di Coronavirus. E ieri si sono disputati anche tre match della massima divisione. Si continua a entrare in un campo di calcio per i campionati anche in Nicaragua e in Burundi, qualche amichevole si sta disputando in nord Europa, come in Svezia, e sporadicamente in Ucraina. Si gioca ad altro, altrove: a basket per esempio, a Taiwan e in Tagikistan, e a baseball, sempre in Nicaragua, e a hockey su ghiaccio in Russia e in Bielorussia.