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Cagliari, Shomurodov: “Mou ha la mentalità vincente, Ranieri può farmi crescere”

Shomurodov
L'uzbeko: "Mi sento carico e non vedo l’ora che inizi il campionato"
Redazione

Edor Shomurodov, salutata la Roma, inizia la nuova avventura al Cagliari. "Mi trovo bene con la squadra, con i ragazzi, con il mister. I primi giorni è stato più difficile, ma adesso va molto meglio e sto bene. Mi sento carico e non vedo l’ora che inizi il campionato".

C’è qualche attaccante che ha ammirato e studiato in modo particolare? "Da ragazzino avevo Drogba e Fernando Torres come idoli, li studiavo e cercavo di capire i loro movimenti. Ora, beh, studio soprattutto i movimenti e gli schemi che mi suggeriscono i miei allenatori. Studio con Ranieri".

Com’è stato l’impatto con il mister? "Ottimo. Anche se non ci siamo ancora detti nulla di speciale, ovviamente. La stagione è solo all’inizio. Mi ha chiesto come stavo fisicamente. So che può aiutarmi a crescere, ad esprimermi al meglio".

L’obiettivo è quello di tornare alle prestazioni e alla continuità dell’esperienza al Genoa, giusto? Cosa serve per rendere di nuovo a quei livelli? "Conta molto l’aspetto psicologico. Mi sentivo forte, c’era l’ambizione. Sentivo la fiducia. Qui a Cagliari ci sono tutti gli ingredienti per ripetermi e credo possa essere l’occasione giusta: allenatore esperto e preparato, una società che crede in me, un bel gruppo pieno di entusiasmo. Tanti tifosi sono venuti con passione a fare il tifo anche in ritiro. Al campo, in albergo: ci aiutano tanto. La rimonta dello scorso anno ha entusiasmato la piazza e in squadra sento che c’è consapevolezza, c’è fiducia. Quelle partite di carattere giocate contro il Bari hanno colpito anche me e sono state una delle cose a cui ho pensato quando è capitata l’occasione di venire al Cagliari".

Mourinho le ha detto qualcosa quando è andato via dalla Roma? Consigli? Insegnamenti? "Ci siamo parlati, sì. Mi ha detto che dovevo fare tanti gol e tornare a Roma per poi aiutare il gruppo. Questo è successo prima dello Spezia. Quest’estate non ci siamo ancora sentiti. Comunque una cosa che mi ha insegnato è che bisogna sempre essere focalizzati sulla vittoria: pensare a vincere, ragionare da vincenti».