«Voglio sbarazzarmi di chi non si comporta da tifoso e di chi tira merda verso i nostri giocatori». Chi si aspettava le scuse di Pallotta resterà deluso. Ieri il presidente americano ha voluto un confronto via Twitter coi tifosi ribadendo il senso delle dichiarazioni di una settimana fa che hanno scatenato una vera e propria spaccatura con gli ultrà. «Abbiamo discusso e abbiamo deciso di non fare ricorso per la chiusura della Sud. Ci concentriamo sul cambiamento culturale del tifo. Dobbiamo avere tolleranza zero. Voglio sbarazzarmi della gente che sostiene la sua agenda egoista e personale», ha esordito Pallotta. Poi però Mr. James si contraddice: «Mi sono sempre battuto per i tifosi della Roma: in Italia e nel mondo. Ma mi batterò solo per i veri tifosi che possono criticare ma devono sostenere i giocatori senza fare commenti razzisti o creando violenza. Non tutti devono soffrire a causa di azioni intraprese da pochi. Contro la Fiorentina un piccolo gruppo ha chiamato la squadra sotto la Curva e gli ha tirato merda insultandoli. Così non è facile per i giocatori. Era una minoranza, ma sempre merda era».
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«Roma, pugno duro con i falsi tifosi»
"Ci concentriamo sul cambiamento culturale del tifo. Dobbiamo avere tolleranza zero. Voglio sbarazzarmi della gente che sostiene la sua agenda egoista e personale" dice Pallotta
Altra benzina su un fuoco alimentato ieri dall’ennesima scritta a firma Asr ultras: «Pallotta, la Sud ti schifa». E in molti hanno minacciato di non rinnovare l’abbonamento (partita ieri la campagna, contestata per tempistica e aumento dei prezzi). «Mia madre mi ha offeso in maniera peggiore», ha scherzato Pallotta.
Dalla sua parte il mondo del calcio. «Un presidente italiano non avrebbe rinunciato al ricorso », ha detto Malagò. «Gesto lodevole» per Tavecchio.
Pallotta ha parlato anche del futuro del club: «Non sono soddisfatto. Voglio vincere molti scudetti e competere in Champions ogni stagione. La Roma è il mio amore e la mia attività principale. il nostro è un lungo percorso e grazie agli introiti del nuovo stadio, che sarà costruito entro 2 anni, diventeremo uno dei primi 5 club europei. La Juve è un esempio. Il prossimo anno avremo lo sponsor sulla maglia. Se prenderò un grande attaccante? Ne abbiamo già. Abbiamo avuto troppi infortuni ed è anche colpa nostra». E sulla sua assenza: «Molti affari della Roma si svolgono negli Usa. Il prossimo anno sarà molto più presente e mi chiederete di tornare a Boston». Infine su Garcia: «Non è in discussione, sarà lui l’allenatore il prossimo anno».
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