Da Nettuno a Ottavia, da Poli e Zagarolo alla Caffarella e a Cinecittà. Non stupitevi se in campo, dopo anni, scrive Matteo Pinci su La Repubblica, tornerete a sentire qualche “aho”. Il derby non era così romano da anni. A prescindere dai colori che abbracceranno l’Olimpico, in campo (e in panchina) torna protagonista il vivaio. Al fischio d’inizio delle 18 saranno di fronte Cataldi e Pellegrini, figli delle giovanili di Lazio e Roma. Ma anche Romagnoli e Zalewski, Cancellieri e Volpato: sei protagonisti annunciati sono cresciuti nelle squadre locali. Cinque prodotti del vivaio romanista, uno di quello laziale.
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Il derby dei campioni “fatti in casa”: mai una stracittadina così romana
In realtà però le loro radici, affondano altrove. Prendete Lorenzo Pellegrini. Solo qualche anno fa, quando la sua famiglia viveva a Cinecittà, era un bimbetto che correva sui campi dell’Almas – Appio Latino Metronio Associazione sportiva – storica società in cui sono cresciuti anche D’Amico e Giannini. Lì allenava anche il papà, Tonino, che lo aveva fatto crescere all’Italcalcio, academy riservata ai figli dei dipendenti della Banca d’Italia.
La Roma? Solo dagli 11 anni. Più o meno l’età in cui arrivò alla Lazio Danilo Cataldi. Ma lui, cresciuto nella zona in cui la Trionfale incrocia il Raccordo, non poteva che iniziare con l’Associazione sportiva Ottavia, la squadra di quartiere. Rifiutò i due club di Manchester, non la Lazio, la squadra del cuore.
Matteo Cancellieri invece laziale ci è diventato in estate dopo un passato romanista. Ma le sue radici sono in zona Caffarella. Addirittura, la sua prima squadra aveva i campi dentro il parco: era la Nuova Polisportiva De Rossi, direttore tecnico un ex terzino della Roma, Marco Quadrini. Nel 2011 lo chiamò Trigoria, al termine di un provino di tre ore.
Natali nobili quelli di Alessio Romagnoli. Dall’esordio in Serie A con la Roma a 17 anni contro il Milan, si sa tutto o quasi. Molti non sanno forse che alla firma con i giallorossi arrivò a 9 anni, accompagnato in auto dal suo allenatore, dalla Polisportiva San Giacomo di Nettuno, la patria di un signore che si chiama Bruno Conti. Che ha scoperto, piccolissimo, anche Nicola Zalewski. Il papà polacco si trasferì prima che lui nascesse nella piccola Poli, a metà strada tra Tivoli e Palestrina: lì è cresciuto l’esterno di Mourinho. I primi calci nella Nuova Spes di Poli, poi l’Atletico Zagarolo. Anche per lui l’arrivo alla Roma a 9 anni appena: il giorno del provino, insieme a Riccardo Calafiori, sotto gli occhi del papà.
Più tardi, negli Allievi si trovò in squadra anche Cristian Volpato: arrivò alla Roma dopo un amichevole col Trastevere. Ma la squadra in cui è cresciuto, l’Australasian Academy di Sydney, dalla capitale è un po’ fuori mano.
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