Mandare in campo due giocatori senza neanche un allenamento con i compagni prima della gara col Parma (0-0), tipo salvatori della patria, non ha fatto piacere allo spogliatoio. Garcia ha schierato Gervinho dopo un mese e mezzo di assenza e con lui Doumbia, che ancora deve capire dove è arrivato, lasciando perplessi compagni di squadra e ambiente. Nessuno lo dice chiaramente, ma lo specchio della confusione che regna in questo periodo in casa Roma, lo si può leggere nelle dichiarazioni di Florenzi, schierato terzino destro e uno dei migliori in campo. «Sinceramente non so più qual è il mio ruolo, io penso solo a giocare, anche se un pochino, lo ammetto, sono confuso. D’altra parte se si è il primo dei tappabuchi, devi sempre essere disposto a giocare e io mi prendo tutti i pro e i contro di questo. E poi questo ruolo, giorno dopo giorno, mi piace sempre di più».
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I dubbi di Florenzi: “Ora non so più in quale ruolo giocare”
Il 24 giallorosso ammette: "Sono confuso. D’altra parte se si è il primo dei tappabuchi, devi sempre essere disposto a giocare e io mi prendo tutti i pro e i contro di questo"
Tra il serio e lo scherzo, Florenzi fa forse capire una delle motivazioni di questa continua involuzione del gioco giallorosso: il caos e la mancanza di una logica, almeno apparente, in alcune scelte del mister francese. «Il nostro problema è stato un primo tempo lento — minimizza Garcia — e una ripresa in cui non abbiamo tirato tanto nella porta. I due africani? Il loro entusiasmo sarebbe dovuto essere una cosa buona per la squadra. Sapevo sarebbe stato difficile per loro fare 90 minuti, però non ho voluto toglierli prima perché non avevamo ancora segnato». E sui tanti fischi piovuti addosso alla squadra al fischio finale? «I tifosi vogliono vedere la squadra vincere, hanno ragione ed è normale siano delusi. Ora giovedì, in Europa League, dobbiamo fare di tutto per vincere all’Olimpico ». Contro il Feyenoord tornerà a disposizione Totti, il grande assente di ieri sera.
Torna intanto sulla telefonata di Lotito a Iodice, il dg Baldissoni. «Nessuna sorpresa, per noi. Sapete che abbiamo un’idea diversa di come deve essere gestita la Lega, che deve gestire interessi condivisi, a prescindere dalle squadre che vi partecipano. Vedremo quanti altri club decideranno di cambiare per andare verso una Lega gestita in modo professionale. Non mi stupirei se fosse aperta un’inchiesta».
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