Il Chelsea e la Serie A, un matrimonio che si è saldato nel tempo e che si rinnova di anno in anno, scrive Luca Talotta su Il Giornale. Grazie, soprattutto, agli ingenti investimenti economici del club inglese nel nostro campionato. Il Chelsea, oltre ad aver sempre apprezzato i tecnici del nostro paese (vedi anche le esperienze in anni recenti, con alterne fortune, di Ranieri, Ancelotti e ora Conte), dalla Serie A ha spesso ingaggiato campioni o presunti tali a suon di milioni di euro: solo nel nuovo millennio, infatti, ne ha spesi qualcosa come 273.
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Con palate di sterline il Chelsea fa la spesa al supermarket Italia
Non solo allenatori, ma anche campioni o presunti tali. Il club inglese ha sempre guardato alla Serie A
Ne è passata di acqua sotto i ponti dai cinque versati nelle casse del Vicenza per accaparrasi Ambrosetti, passando per i 43 che si sono resi necessari per convincere il Milan, a suo tempo, a privarsi di uno Shevchenko che rimpiangerà per sempre la sua scelta. Di mezzo gli arrivi di Crespo (dall’Inter per 26 milioni) e Mutu (dal Parma per 19), solo per citare i più clamorosi. In tempi più recenti, poi, il club inglese fece le fortune della Fiorentina, che sborsò 54 milioni per ingaggiare Cuadrado (31) e Marcos Alonso (23); e poi i “colpi” Davide Zappacosta, arrivato per 25 milioni dal Torino, e Antonio Rüdiger, per il quale è stato staccato un assegno da 35 milioni intestato AS Roma. Due giocatori che, ad oggi, scaldano la panchina del club gestito da Antonio Conte.
Un conto che si sarebbe potuto arricchire ulteriormente con gli 80 milioni messi sul piatto per convincere il Real Madrid a privarsi di Alvaro Morata, reduce però da un campionato di alto profilo nella Juventus ma rientrato in Spagna per fine prestito. E ora i 50 milioni per Emerson e Dzeko, corollario di una storia d’amore cominciata in tempi lontanissimi.
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