Sfida ancora il suo passato per rendere meno difficile il suo futuro. Il croato rivoluzione il “tridente” e lascia fuori Dybala, ma soprattutto conferma (purtroppo) Angelino basso e Zalewski sulla fascia. Errori che non si possono più commettere. La Roma resta una squadra impaurita, anche contro un Verona che è più depresso di lei. I cambi nel finale (perchè non Shomurodov?) completano l’opera di distruzione.
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