E’ arrivato il sorpasso nel giorno in cui forse la Roma gioca la sua migliore partita del 2015. Grave l’errore di Cholevas dopo il rigore freddo di un inesauribile Florenzi rimediato da un De Rossi più che sufficiente. Gara apatica di Pjanic il contestatore. Davanti più ombre che luci dal tridente inedito Ibarbo, Ljajic e Iturbe. Bene Astori.
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Torino-Roma 1-1, LE PAGELLE: Florenzi è un martello pneumatico. Pjanic, più fatti, meno parole
Gara apatica di Pjanic il contestatore. Davanti più ombre che luci dal tridente inedito Ibarbo, Ljajic e Iturbe. Bene Astori
DE SANCTIS 6: Nel primo tempo solo un’uscita un po’ ritardata, nella ripresa si inchina dopo oltre 180’ al gol-non gol di Maxi Lopez. Poche colpe, zero miracoli.
FLORENZI 7,5: Quanta personalità dal dischetto per un gol che permette alla Roma di rimettere momentaneamente la freccia e superare quegli altri prima del controsorpasso. Prima del rigore non era apparso molto brillante anche perché partendo dalla prima boa arriva poco lucido in fase di cross e spreca quel potenziale offensivo visto col Napoli. Nel finale compie due errori in difesa prima di mettere sulla testa di Ibarbo il pallone del possibile 1-2 e di risalire in sella al motorino a far impazzire Darmian e compagni. Colpisce pure il palo. Non chiamatelo gregario, è molto di più.
MANOLAS 6: Quaranta minuti granitici prima dell’unica sbavatura su El Kaddouri. Si fa notare poco: per un difensore è sicuramente un bene, ma la personalità in fase di impostazione (e soprattutto gli inserimenti da calcio piazzato) alla Benatia è una dote che non conosce. Giallo pesante nel finale.
ASTORI 6,5: L’operazione riscatto prosegue sulla retta via. Prestazione senza macchie contro Quagliarella e Martinez e nel finale prova pure a centrare la porta dal limite sfiorando l’incrocio. Oggi colpe non ne ha.
CHOLEVAS 5: Il suo stereo pompa musica house, ma all’improvviso le casse si spengono e arriva il black out che permette al Toro di pareggiare. Sale così il volume del samba di Peres che mostra tutti i limiti del terzino greco. E non sono pochi. Anche lui sfiora il vantaggio.
NAINGGOLAN 6: Impatto pulp sulla partita con un paio di tackle all’inglese e tanti inseguimenti spericolati. Un po’ troppo arruffone col passare dei minuti, nella ripresa torna lucido e serve a Ljajic un pallone d’oro. Lotta sempre, ma sempre con meno voglia.
DE ROSSI 6,5: Schiena dritta (nonostante l’infortunio) e nervi saldi nell’afa torinese. Gara perfetta in cabina di regia, poi decide di salire sul palco prendendosi un rigore d’oro massiccio. Cala anche lui come i compagni dopo il gol di Maxi Lopez
PJANIC 4,5: Ha avuto tanto da parlare dopo il gol al Napoli che forse ha perso voce e forze e nel primo tempo si fa notare solo per un assist dalla sinistra bucato da Florenzi. Nella ripresa non fa neanche quello e si mostra morbido anche nei contrasti. (39’st Uçan ng: fa più lui di Pjanic, con un decimo del tempo a disposizione)
IBARBO 5: Nella sua prima da titolare fa valere il fisico e i centimetri prendendo anche qualche calcio di troppo. Doti innate, peccato non abbia affinato quelle che dovrebbero fare di lui un attaccante ovvero fiuto del gol e cinismo. Per capirlo basta vedere il gol divorato di testa nella ripresa. Tanto individualismo, poco lavoro di squadra. (37’st Mbiwa ng: ancora terzino, uno dei tanti tappabuchi di un’annata storta)
ITURBE 6: Quattro tiri nello specchio da inizio stagione è un dato trash. Ma l’argentino non si abbatte e ci prova due volte nel primo tempo sfiorando i pali di Padelli. Nella ripresa trova i guantoni del portiere e ripropone il solito copione: corsa, cambi di campo e qualche magia nello stretto. Tutto senza risultati.
LJAJIC 5: Si mette a dipingere nuvole colorate in un momento di piena tempesta. Continua a crearsi occasioni e spazi, ma non segna da febbraio e tira in porta col contagocce. La continuità, questa sconosciuta. (30’st Doumbia 4: impresentabile)
GARCIA 6: Non sempre puntando al massimo col minimo sforzo si ottengono risultati, ma stavolta la sua Roma fa più di quanto visto negli ultimi due mesi e non riesce a prendere i tre punti. Paradossi del calcio. Cambi forse un po’ tardivi, e poi non era meglio Totti di questo Doumbia? La chiesa ora è in fiamme, le spenga subito.
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