Sassuolo-Roma 0-1 LE PAGELLE: Dybala, sei forte papà. Cristante ritorno al futuro

Salva la Roma da un altro approccio horror. Tre minuti per il primo miracolo su Berardi che è però in fuorigioco, altri tre per respingere in angolo il destro di Fadera che invece è in posizione più che regolare. Poi ha da lavorare soprattutto coi piedi in un primo tempo in cui si mette in mostra anche il collega del Sassuolo. Nella ripresa scaccia via i pericoli con uscite sempre attente. Rimane sulle sue in una prima mezz’ora in cui il Sassuolo tiene alto il ritmo offensivo. Poi Fadera abbassa i giri e si fa vedere anche oltre la propria zona di competenza con la consueta serietà tattica. Nella ripresa si mette sulla fascia dove trova il tempo di trovare due tiri verso la porta del Sassuolo. Combatte sempre, a prescindere da avversari ed obiettivi. Stavolta si becca un giallo (esagerato) che mancava da tempo nel suo archivio e si arrabbia coi compagni di reparto su qualche copertura a uomo non intelligente. Il suo non è solo un semplice lavoro di marcatura perché deve preoccuparsi anche dei singhiozzi di Ndicka ed Hermoso. Nel finale il salvataggio che vale un primo posto. Cinque minuti di terrore: sviene dopo una spintarella di Berardi e perde un rimpallo pericoloso con Fadera. Si riprende a fatica ma su calcio piazzato si perde pure Thorstvedt che per poco non buca Svilar. Tra tanti passi in avanti sembra quello che ne fa qualcuno indietro anche se nel finale ritrova lucidità. Più vivo di altri, di sicuro in crescita. Inizia a destra dove propone spunti interessanti per i compagni. In fase di copertura mostra segnali di crescita da un punto di vista della malizia mettendoci pure un paio di diagonali risolutive. Nella ripresa torna a sinistra dove ci mette qualche minuto a trovare il turbo e dove sfiora ben tre volte il gol dello 0-2. La terza volta però se lo divora. (87’ Rensch sv) Duello nemmeno troppo amichevole con Matic che prova a fatica a controllarlo. Ma la novità sta nella posizione, quasi alla Pasalic versione Atalanta. O forse proprio alla Cristante versione Bergamo. E infatti il primo pericolo per il Sassuolo arriva da un suo inserimento, al secondo tentativo arriva il gol di Dybala dopo la parata di Muric, poi ci riprova ancora trovando di nuovi i guanti del portiere. Una mossa decisiva e una partita maiuscola del capitano. (66’ Pellegrini 6,5: deve riportare smalto, lo fa cogliendo subito il palo di pallonetto e lavorando tra le linee) Parte piano lasciando campo e strappi all’altro Koné e cercando di dosare le energie sui 90 minuti rispettando una posizione che oggi ha maggiori compiti difensivi visto l’avanzamento di Cristante. Non ara il campo e perde pure qualche contrasto non da lui, ma nella ripresa va spesso a ostacolare i tentativi di rimonta del Sassuolo e a fare la differenza quando la Roma è in difficoltà. Trova bene la posizione, ma raramente è decisivo nell’ultimo passaggio anche quando non è pressato. Tra cross sballati e coperture rivedibili finisce per essere il peggiore in campo. Per ora però non sembra avere né la forza di Eracle, né l’astuzia di Ulisse. E Gasp lo boccia ancora. (1’st Hermoso 6: ci mette una manciata di secondi per beccare il giallo e portare un po’ di nervosismo alla gara. Si perde anche qualche marcatura di troppo e rischia il rosso) Finalmente l’esordio dal primo minuto. Il ritmo è subito da Buffalo Soldier e il rapporto con Dybala inizia con carezze e approcci che fanno ben sperare. Il giamaicano sa trattare il pallone e le situazione di pressione, ma deve anche occuparsi di non far ripartire Fadera che fisicamente dimostra maggiore freschezza. Perde la scarpetta e da quel momento diventa un po’ Cenerentola rischiando anche in zona calda. (50’ Dovbyk 6,5: deve abbassare il livello di fischi e mormorii legittimi. Sotto porta non ci riesce, ma regala tre assist perfetti per i compagni che non sfruttano) Posizione ibrida, un po’ mezz’ala un po’ trequartista. Cerca di garantire copertura ma Gasp non gli chiede solo lavoro sporco. Di sicuro il tecnico riceve per un tempo più risposte positive di quante il marocchino gliene abbia date nelle ultime uscite. Nella ripresa però cala e sbaglia quei pochi palloni che si sente di gestire. Reattivo e sempre pronto a prendersi la responsabilità di manovra offensiva. Il gol in campionato su azione però manca da dicembre, troppo tempo. E allora arriva come un fulmine sul tap in dello 0-1 che fa esplodere il settore giallorosso. Qualche minuto dopo prova a ricambiare il favore mandando Cristante a tu per tu con Muric. Sta bene, si vede. E se sta bene lui… (66’ Soulè 6,5: cerca qualche ingobbita delle sue tenendo alta l’attenzione della difesa neroverde anche se non trova varchi come il suo amico Paulo. Ingresso comunque importante in un momento difficile) Nuovi esperimenti e tanti cambi. Propone un Cristante in versione Pasalic e l’assenza di una punta “grande e grossa” anche se questo era previsto. Due scelte azzeccate in un primo tempo in cui la Roma fa valere la maggiore qualità tecnica. Nella ripresa però cambia ancora tutto e il Sassuolo prende troppa confidenza alimentando dubbi su un assetto che non aveva convinto già giovedì scorso. Così corre ai ripari con cambi azzeccati che valgono il primo posto. Che a questo punto della stagione mancava da 12 anni.