Roma-Torino 0-1 LE PAGELLE: Baldanzi attaccante per sbaglio. Wesley-Angelino: fasce mosce

Cerca un angolo d’ombra perché di pericoli veri non ne arriva nemmeno uno nel primo tempo. La ripresa è tutta un’altra storia: prima il tiro imparabile di Simeone poi la parata d’istinto sul primo palo sul tiro di Aboukhlal e qualche altro intervento scaccia raddoppio. Mostra subito il lato aggressive e va ricucire tutti gli strappi tra diagonali e recuperi puliti. Poi come il resto dei compagni di reparto cerca di alzare la linea per aumentare il tasso di pericolosità. Sul gol pure lui però ha qualche responsabilità. (79’ Celik sv) Le corna del Toro sono smussate e non sembra abbiano voglia di fare troppo male. Allontana Simeone con lo sguardo e va vicino al gol di testa sul finire del primo tempo. Nella ripresa sull’unica disattenzione proprio El Cholito va a fare male togliendo sicurezze al reparto. Un po’ su Ngonge, un po’ a impensierire la difesa del Toro. Cerca qualche sortita in avanti ma sa di non poter lasciare troppo spazio. Senza troppa fatica ma pure senza forzare. Dei tre dietro il meno appariscente, ma anche quello che sbaglia meno. Gli acciacchi non erano così forti da convincere Gasp a tenerlo fuori. Ma le fatiche si notano eccome e il brasiliano resta spesso a metà del tragitto alla ricerca di una borraccia. Qualche segnale in più nella ripresa, ma anche questa di mossa non sembra proprio azzeccata. Veniva da partite da Charles de Gaulle dei tempi moderni. Manu nel primo tempo si trascina con sè speranze, avversari, zolle di terreno. Al duplice fischio ha il 90% di precisione dei passaggi, una macchina. Che si inceppa dopo un’ora quando scivola permettendo a Simeone di fare male. Sembra sulle sue, ma quando si apre il varco concesso dal lavoro di Dybala e Soulè prova a infilarsi e ricordare i bei tempi di Bergamo. Una mossa studiata ma che viene provata solo in un paio d’occasione contro il Toro. Nella ripresa è davvero troppo impreciso. (67’ Pisilli 5,5: deve aumentare i giri del reparto, non ci riesce. Ma sfiora il gol del pari in extreis) La briglia è meno sciolta rispetto alla scorsa stagione. Il suo è un ritmo compassato, senza fiammate e con qualche errore di troppo in appoggio. La mossa di Baroni di bloccare le fasce funziona. (79’ El Shaarawy sv: soliti applausi all’ingresso in campo, ma bisognerebbe crescere anche da questo punto di vista) Ci mette una decina di minuti ad accendersi, poi salta con costanza i difensori del Toro che lo abbattono rimediando gialli e improperi dalle tribune. Parte largo, a volte si accentra e a volte favorisce l’inserimento dei compagni. Prova tattica intelligente, ma servono i lampi per squarciare il cielo della noia. E quelli oggi non arrivano nonostante i buoni tentativi. Il gol in casa resta un tabù. La sorpresa di mezzogiorno. Il marocchino parte per la prima volta da titolare e nei primi minuti trova spesso la paletta di Casadei ad impedirgli il cammino che sembra abbastanza disordinato. Fatica a trovare spazi anche col passare dei minuti e si fa notare solo per un recupero difensivo. Non ci siamo ancora, ma ci sarà occasione. (1’st Ferguson 5: Un tiro verso lo specchio, qualche tentativo di sponda e poco più. Stavolta sembra Dovbyk, senza gol) Da falso nove, ma di vero c’è la classe che dispensa in ogni zona del campo. Qualche volta con eccessiva sicurezza ma è sempre dal suo piede che partono i pochi sussulti di pericolo per i granata. Viene chiuso sul più bello quando finalmente riesce a trovarsi quasi a tu per tu col portiere. Più convincente a gara in corsa. (1’st Baldanzi 4: aveva già il biglietto del treno per Verona, un motivo c’era. Di mestiere fa l’attaccante ma quando calcia in porta sembra un massaggiatore. Il resto è il solito roteare gambe e abbassare la testa perdendo contrasti e occasioni) Stravolge l’assetto offensivo per non dare punti di riferimento a Baroni. Ma la mossa non si rivela efficace anche se il caldo non aiuta (che senso ha giocare alle 12,30 a settembre?). Nel primo tempo c’è quasi il rischio di una pennica pre pranzo. Gasp chiede nuove carte per la ripresa, le mischia e spera nel jolly. Ma arriva il gol del Toro a complicare i piani in realtà poco convincenti. Anche i cambi non sembrano centrati.