Roma-Napoli 0-1 LE PAGELLE: Ferguson nel sottosopra. Wesley, la palla scotta

Lui davvero non ha paura di cadere. Vola subito fuori dall’area per mettere una toppa su Lang ricevendo pure una ginocchiata dove fa più male. Poi l’olandese prova a coglierlo impreparato con un tiro cross insidioso che Mile smanaccia a lato. Al terzo tentativo Neres lo buca senza particolari colpe. Ma il lavoro mica è finito: altre uscite nella ripresa e una presa su Politano. Con i giocatori che arrivano dall’Olanda ha sempre qualche scintilla in più. E infatti con Lang i confronti poco amichevoli sono continui. E’ il primo a provare a spaventare Milinkovic-Savic con un tiro strozzato poi fatica a trovare altri spazi e quando lo fa becca pestoni non fischiati. Attento mica tanto. L’ivoriano dopo 8 minuti sbaglia in uscita, per fortuna c’è sempre Santo Svilar. Non è l’unica sbavatura di una prima mezza’ora di sofferenza con Hojlund che strappa più di un metro e di un calcio di punizione. Non va pregato quando c’è da spazzare via residui di pericolo. Ma lo spagnolo è anche bravo a giocare d’anticipo sui tentativi di fuga di Neres per quanto la differenza di velocità sia evidente. Dei tre dietro è quello che trema meno, ma in quanto ad impostazione anche lui lascia a desiderare. Cerca sempre di mantenersi sulla riva pronto a tuffarsi in avanti ma anche a richiamare i compagni sulla spiaggia quando si vede la pinna di Lang. Una doppia fase messa a dura prova dai ritmi sporchi di una partita che va a fiammate ma nella quale il turco non demerita. Arpiona subito per il collo Neres pronto a scappare verso la porta di Svilar. Si ripete qualche minuto dopo su Lang ma non ha lo stesso smalto sul gol del Napoli che nasce da un evidente fallo su Koné. Da quel momento in poi perde lucidità soprattutto quando ha la palla tra i piedi e quando McTominay decide di alzare il ritmo. (62’ El Ayanoui 6: meno sbavature e un maggiore peso oltre il cerchio di metà campo, ma anche in questo caso siamo al compitino) In un ipotetico sottosopra deve fare il Demogorgone e spaventare Lobotka oscurando le linee di passaggio. Nel primo tempo però fatica molto. Entra suo malgrado anche nell’azione del gol ospite dove però c’è un sospetto fallo di Rrahmani. E qui è Vecna Massa a spaventare l’Olimpico. Ripresa con qualche ruggito in più, ma nulla di trascendentale. Forse la caviglia ha dato qualche fastidio di troppo. Riparte dalla gara grigia di Europa League, ma dopo qualche minuto di singhiozzi riprende in mano il tonico e prova a spingere dietro Di Lorenzo. Quando ci prova però arriva il vantaggio del Napoli che mette la Roma nella scomoda situazione di attaccare ed evitare i contropiede di Neres. Nella ripresa toglie la funziona Eco e mette quella Sport ma il volante resta ballerino. (83’ El Shaarawy sv) Buongiorno lo va a pressare già dal tunnel degli spogliatoi. L’argentino ricambia la cortesia cercando di tenere sempre rossa la zona di campo, ma perdendo quella lucidità che serve in fase offensiva. Il primo tiro verso la porta arriva a un soffio dalla fine del primo tempo e non desta molta preoccupazione. (61’ Dybala 5,5: sembra abbia paura di calciare, anche i piazzati. Poi se Massa nemmeno glieli fischia…Mezzo voto in più per la palla a Baldanzi nel finale) Predica calma nei momenti di maggiore nervosismo. Forse troppa perché all’inizia si nota poco o nulla. Poi si accende all’improvviso dopo mezz’ora inventando la prima, vera occasione per la Roma e alimentando altri tentativi mal sfruttati. Copione molto simile nel secondo tempo con l’aggiunto di un tiro dalla distanza finito alto. (80’ Bailey sv) Mi fido di te, come canta Jovanotti e come ricorda la Curva Sud. Gasp affida l’attacco all’irlandese nella sera più importante del 2025 ma non riceve nulla in cambio. Evan ha il compito di far salire la squadra ma anche di aprire spazi e magari provare a fare male. Il primo compito gli riesce a sprazzi, sul secondo c’è troppo da lavorare. Ma non è che ci sia più tutto sto’ tempo. Bocciatura. (1’st Baldanzi 5: la squadra ci mette un po’ a capire di dover andare più sui piedi che sulla testa di Tommaso. E quando finalmente lo capiscono Baldanzi scivola e tentenna. La palla della gioia arriva nel finale ma Milinkovic si supera, anche se il tiro del romanista poteva essere piazzato meglio) Sul campo di battaglia scende il vice Gritti, ma dall’alto osserva Gasp a cui non devono essere piaciuti i troppi errori di fraseggio del primo tempo. La partita è sporca e infatti il gol del vantaggio napoletano arriva su un’azione dubbia. Ma al netto di questo la Roma non riesce a brillare come nelle ultime uscite e anche nella ripresa attacca in modo confuso e lento contro una difesa che sa come piazzarsi. Se era una prova scudetto diciamo che c’è ancora da aspettare.