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Roma-Inter 4-2 LE PAGELLE: Ljajic usa l’ammorbidente, Pjanic purga Osvaldo. Nainggolan, pinna gialla

Dietro bene Manolas, in ascesa Cholevas, in ripresa Maicon. Anche il gol di Pirlo stasera fa meno male.

Francesco Balzani

Sofferta e meritata. La Roma scossa ancora dal gol di Mosca cala il poker grazie a due prodezze di Pjanic, alla velocità di Gervinho, al sacrificio di Totti e alla furia di Nainggolan. Dietro bene Manolas, in ascesa Cholevas, in ripresa Maicon. Anche il gol di Pirlo stasera fa meno male.

DE SANCTIS 6: Il riscatto dopo Mosca arriva dopo 25’ su Kuzmanovic. Un paratone che non può ripetere sul colpo di testa Ranocchia. Il gol del difensore gli toglie la soddisfazione di non aver subito gol in casa in campionato e dà il via a un mini assedio neroazzurro. Sulla girata di Osvaldo è preso in controtempo dalla deviazione di Astori. Di certo la difesa non è più quella di un tempo.

MAICON 6: Togliere dalla Roma il brasiliano in questo momento è come vedere un film di Scorsese senza Di Caprio, ma le condizioni del Colosso sono ancora precarie e non riesce ad alternare le solite discese e risalite concedendo spazio eccessivo a Dodò. Il grande ex della partita resta anche fermo sullo stacco di Ranocchia. Tuttavia la sua presenza, come direbbe Ruggero De Ceglie, si sente. E ha l’alibi di essere tornato dopo un mese.

ASTORI 5,5: Prima mezz’ora senza sbavature, senza abbassare la testa di fronte a Osvaldo e Palacio. Sul gol di Ranocchia però ha precise responsabilità mentre su quello di Osvaldo è sfortunato a deviare il pallone alle spalle di De Sanctis.

MANOLAS 6,5: Nella prima mezz’ora strappa la chitarra dalle mani di Osvaldo imponendo all’ex romanista un Sirtaki incessante. La musica cambia dopo il gol di Ranocchia, ma il greco non ci mette tanto a riprendere lo spartito e ad impartirlo anche a Icardi. Dei quattro dietro è sempre il più solido.

CHOLEVAS 6,5: Faccia e modi di sana periferia con un pizzico di consapevolezza in più rispetto alle ultime uscite e un gol da far tremare la Farnesina e far vedere a tutta la famiglia. Dietro balla ancora come quando tiene in gioco Osvaldo tutto solo nell’aerea di rigore, ma che in questo momento sia meglio di Cole è innegabile.

NAINGGOLAN 7,5: La pinna gialla dello squalo va su e giù per il mare verde dell’Olimpico evitando i denti di Medel e M’Vila e provando a mordere con un paio di conclusioni velenose. Non si concederebbe una pausa pranzo neanche in un giorno festivo. Gli manca di strappare i biglietti all’ingresso, poi ha fatto tutto.

KEITA 6: Alla De Rossi, con meno furore e più tecnica. Il Professore prova a fare lezione dai banchi e seppur tra qualche distrazione di troppo riesce a tenere in riga la classe. Ammonizione e un po’ di stanchezza convincono Garcia tirarlo fuori nella ripresa. (63’ De Rossi 6,5: Serve alzare il muro, chi meglio di lui? Qualche pallone buttato di troppo però. Non alza bandiera bianca nonostante una brutta botta)

PJANIC 8: Due conigli dal cilindro, una magia che fa esplodere l’Olimpico e manda a letto Mancini. Nel primo tempo qualche bel duetto con Totti e Ljajic, ma la corrente è alternata e la sua fantasia si vede solo a tratti contro un centrocampo di picchiatori puri. Il bosniaco però non è tipo da intimorirsi e tira fuori la sciabola per il gol del 3-2 che fa esplodere l’Olimpico e la rabbia del povero Osvaldo. Poi occhio alla prodezza: punizione dal limite, vede l’angolino, lo seduce e lo purga. Lui si, Osvaldo si accontentasse del brodino. E’ Mirebilandia.

LJAJIC 7: Il primo tiro in porta è del serbo, l’assist delizioso come un bacio di Bianca Balti per il gol pure. Continua a trattare dolcemente palloni e compagni per tutta la partita deliziando l’Olimpico e prendendosi di forza il ruolo di terza punta dopo mesi da comparsa passati tra voci di mercato e critiche. Crescita costante. (63’ Florenzi 6,5: Entra con una molla sotto i piedi per far vedere che non è da meno di Ljajic. Utile, prezioso e anche pericoloso. Se fosse nato a Bahia invece che a Vitinia sarebbe titolare fisso in qualsiasi squadra)

TOTTI 7: Nel primo tempo resta molto basso, ed è come chiedere a un artista di lavorare in cantina con tutti i rischi del caso (vedi palla regalata all’Inter alla mezz’ora). Il suo lavoro però è fondamentale per permettere a Ljajic e Gervinho di salire sulla scena, poi arriva l’assist da terra. Una primizia che mancava nel menù del capitano. Nel finale tira fuori l’armatura e prende a spallate i colleghi interisti più giovani. Post scriptum: è quello che corre di più e che, corna facendo, non si fa mai male. Chiedere consigli a lui e a Vito Scala per la preparazione? (84’ Iturbe sv: va vicino al gol appena entrato)

GERVINHO 6,5: Segna un gol facile, non è da lui. Ne segna un altro ancora più facile, ma è in fuorigioco. Una posizione in cui si ritrova costantemente per tutta la partita. La fame è così tanta che non gli toglie la voglia di provarci. Tira fuori la cassetta Reaggae nel finale quando da solo fa ballare tutta la difesa neroazzura.

GARCIA 7,5: La forma fisica è quella che è, l’emergenza difensiva pure, mettiamoci in più il gol di Pirlo che disturba. La sua Roma però sa mostrare i denti, sa soffrire e rimontare. Una vittoria che vale tanto, una vittoria per non perdere la scia scudetto. Perfetto stavolta nella gestione dei cambi.