Come Medusa muove i capelli di serpenti e pietrifica tutti nell’incanto del suo fluttuare tra le linee. Non sbaglia un pallone, una intenzione, un atteggiamento. Quando vuole segnare decide lui di prendersi palla, scartare tutti e cercare il gol. Trova un altro palo, ma sulla ribattuta arriva Makhitaryan. Ci riprova e trova i guanti di Vicario per due volte. Se era pure fortunato già chiedevamo la statua.
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