Nizza-Roma 1-2 LE PAGELLE: Pellegrini, una settimana da Dio. Mancini Casino Royale

Un’uscita alta su cross di Boga e poco altro in un primo tempo quasi da spettatore. Nella ripresa frena la voglia di rimonta del Nizza con interventi sempre attenti. Coi piedi qualche incertezza non da l Frena la voglia di rivalsa di Boga, ma non rinuncia nemmeno ad avanzare. Lo fa sempre a fronte alta e con i polpacci duri. Altra prova tattica intelligente del turco che ha scoperto il piacere di giocare centrale ormai dai tempi di Ranieri. Va a mordere i francesi già dalla partenza al porto facendo capire subito l’antifona. Trasmette personalità su ogni marcatura e prova pure a sbloccare la partita ma è in leggero fuorigioco. Non si fa intimorire e ci riprova con successo nella ripresa nella più classica delle azioni gasperiniane. Corre sempre con pezza e sgrassatore a pulire gli errori dei compagni. Ma non si limita alle pulizie portando avanti il pallone ben oltre l’area di competenza e andando a incornare di testa su cross di Pellegrini per il vantaggio. L’arbitro gli regala un giallo senza motivo ma la tensione resta alta. Il rendimento pure. Errore pesantuccio dopo 10 minuti quando perde palla a ridosso dell’area. Poi risale la china cercando di aiutare Soulè anche in fase offensiva. Ma il Nizza concede davvero poco per un tempo. Poi ne approfitta anche lui. (82’ Hermoso 6: il giusto atteggiamento) Finalmente da mediano dove si vede subito un altro passo. Ha la pazienza di far girare il pallone alla ricerca della giusta imbucata anche se appare ancora un po’ imbarazzato. Decisamente più spigliato nella ripresa quando trova il corridoio giusto per il bis. Ripara quasi sempre all’errore. Arpione e rete sono sempre pronti. Raro trovarlo impreparato anche quando il Nizza prova la ripartenza. Osa anche avvicinarsi all’area con aria minacciosa ma la conclusione in porta non è ancora tra le sue skill. Si becca un giallo esagerato. (69’ Cristante 6: doveva solo amministrare, è costretto a combattere concedendo poco) Meno appariscente di Angelino, nel bene e nel male. E’ difficile vederlo buttare via un pallone anche perché cerca l’idea più semplice. E le cose semplici a volte fanno la differenza. Come quel cross per Mancini macchiato dal fuorigioco. Ci riprova nella ripresa e stavolta gode. Che esordio per il greco. Freschezza argentina contro la grande esperienza brasiliana di Dante. Predomina la seconda per i primi minuti, poi Matias spazia e corre creando spesso il corridoio di pericolo. A volte tocca troppo la palla, ma lo fa sempre con la voglia di portarsi via il piatto grosso. (69’ Pisilli 5: ne combina una dietro l’altra fino al rigore regalato anche se eccessivo. Gioca sempre con l’agitazione addosso. Rimedia in parte nel finale con un bel recupero) Si accende a tratti rispettando l’intensità chiesta da Gasp ma non mettendoci l’imprevedibilità che serve per sbloccare il match. Dopo mezz’ora si scambia di fascia con Soulè, ma l’effetto non cambia. Anzi le cose peggiorano. (1’st Pellegrini 7: riempie l’area più del Faraone e ci prova subito di testa mostrando i denti di chi vuole più di una rivalsa. Mette sulla testa di Ndicka la palla del vantaggio in una settimana da sogno e prosegue con giocate da Lollo vecchie maniere. Torna anche capitano per una notte) La grande occasione, persa. Artem si siede al tavolo del casinò puntando poche fiche. Pochi azzardi che si traducono in un primo tempo di sopravvivenza in cui arriva in ritardo su un cross basso di Mancini e soffre il confronto fisico con Bah. Ecco questa è l’espressione che ci suscita il primo tempo dell’ucraino. Nella ripresa gli arriva qualche rifornimento in più. (69’ Ferguson 5,5: pure lui non dà una grande contributo) L’atmosfera è calda e il Nizza gioca a specchio, ma solo sulla carta. La Roma dopo 10 minuti si prende il pallino del gioco cercando di avvolgere i francesi che cercano invece di sfruttare gli errori in uscita dei giallorossi. Peccato che manchi sempre quel guizzo davanti in grado di mettere le partite in discesa. E allora ecco il cambio giusto: entra Pellegrini e la Roma vola. Il gol dello 0-2 è made in Gasp. La strada è giusta ma perchè bisogna sempre soffrire? Se lo starà chiedendo pure lui.