Si immerge subito nell’aria salentina regalando lampi di Samsara con verticalizzazioni e idee brillanti. Testa alta come sempre e la voglia di ricevere l’approvazione di Totti per un futuro da dieci. Nel primo tempo è una delle poche gemme a brillare nel guanto di Fonseca. Cala leggermente anche per un fastidio al piede che lo costringe ad uscire. Per la lode serve altro, ma la strada è buona. (70’ Zaniolo 6: da una sua idea nasce il rigore che Kolarov non sfrutta. Entra con la giusta decisione ma ripete l’errore con l’Atalanta dopo una volata da Indurain. Perché tanto egoismo? Chi vuole stupire?)
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