Lazio-Roma 0-1 LE PAGELLE: Pellegrini, il loro incubo. Koné Lupus dentibus petit

Prende il sole per mezz’ora poi arriva il tiro velenoso di Zaccagni che devia in angolo con qualche patema. Gli altri pericoli nel primo tempo finiscono fuori dallo specchio. Nella ripresa, passato lo spavento per Dia, si prodiga in uscite e prese basse. Nel finale però che rischio coi piedi sulla pressione di Castellanos Torna il turco e tornano quei cross poco sapidi. Ma in fase di recupero è prezioso su Zaccagni senza mai mancare in fase di spinta. Adotta al meglio il ruolo alla Kolasinac studiato da Gasp. Corre e lotta, proprio come voleva il tecnico. Quando alza il bavero si sente eccome la presenza anche se dietro lascia qualche centimetro di troppo al tiro nella prima mezz’ora. Lotta sempre, su ogni palla e per ogni compagno. L’abbraccio con Pellegrini è da libro di storia romanista. Meno attento sul contropiede di Dia che però spara in Nord Le idee non sono tutte in ordine soprattutto quando c’è da impostare dal basso vista la pressione. Così avanza di qualche metro cercando di scrollarsela di dosso. In area amica non si tira mai indietro e nel finale sembra un guerriero Masai. Unico ammonito del derby, ma non è una macchia. Il virus ha messo ko Wesley. E allora tocca all’olandese che arriva spesso sul fondo anche se non sempre con idee chiare. Una buona gliela toglie Provedel dalla linea i porta. Nel secondo tempo cresce di parecchio in intensità e collaborazione. Ha un bel da fare tra Guendouzi e Rovella. Contrasti e recuperi gli fanno perdere lucidità quando c’è da far girare il pallone. Ma visto che siamo in tema Orazio adotta il Frangar, non flectar. Non si piega e nella ripresa senza Rovella prova pure qualche incursione davanti. (81’ El Aynaoui sv) Quando gli arriva la palla c’è sempre la sensazione di un vento a favore. Ma le foglie sono tante e non tutti seguono il suo passo. Appena lo fanno impugna la spada come Heimdall e trascina tutti con sé. Altro livello e nel finale fa espellere pure Belahyane. Altro stato mentale e fisico rispetto al Torino. Si cerca e trova con Ferguson, va spesso sul fondo alternando idee brillanti, pericoli e qualche inciampo. Ma questo è l'Angelino d’assalto che non si era visto fino a questo momento. (81’ Tsimikas sv: esordio di fuoco) Il ricordo è ancora dolce, ma il compito oggi è anche quello di prendere alle spalle Tavares per evitare ripartenze. Appena il portoghese lascia spazio però ecco il tocco perfetto di Matias per il piatto di Pellegrini. La gioia dell’assist non cambia i piani, che l’argentino rispetta con pochissime sbavature. E come combatte dalla parti della bandierina. (73’ Baldanzi 6,5: inciampa e si rialza.E sfiora pure il bis) Chiamatelo SuperLollo, come Delvecchio. Mossa alla Ranieri anche se le gambe non possono girare come nel derby di gennaio. Parte con un errore in area dopo il cross di Rensch, poi lavora tra i reparti cercando di alzare quel tasso tecnico impoverito dall’assenza di Dybala. La condizione è quella che è ma basta per regalare un’altra magia da derby. Va oltre l’ostacolo, va oltre le critiche, va dritto al cuore. Piange, e stavolta ci commuoviamo anche noi. Da quel momento in poi diventa un pericolo costante, il loro grande incubo. (73’ Pisilli 6: bombole d’ossigeno, ma serve anche più lucidità tattica) Prima stracittadina, ma pochi timori reverenziali. Indurisce polpacci e tempie come serve in questi casi, ma la vita del bomber sopratutto nei derby è davvero tosta. E allora se non puoi segnare ti metti al servizio dei compagni tra sponde, gomiti e tocchi mai banali. Come capita spesso cala verso il finale. (65’ Dovbyk 5,5: utile più in area romanista che davanti visto che scaccia di testa qualche ansia. Anche perché davanti non fa male) Se è vero che solo i derby vinti vanno ricordati, pensa come ti rimane addosso il primo. Vinto fuori casa (dove non accadeva da 9 anni) e con la mossa vincente di Pellegrini. Un derby con tanta lotta, gioco a tratti e i giusti accorgimenti nei cambi. Per lo spettacolo c’è tempo, non era questo il giorno. Questo è il giorno del godimento.