Con i suoi numeri ha “sbattuto” Dzeko in panchina e si presenta su uno stadio da rockstar dopo ottime esibizioni nei palasport. Mescola Hata e Kundalini Yoga, ovvero fisicità e concentrazione. Ma in gare come queste servono mosse da MMA. Non ha la fisicità di Edin e la profondità di cui gode di solito contro difese al burro gli viene cancellata da Chiellini e Bonucci nonostante i tentativi stimabili. Non sapremo mai se il bosniaco avrebbe fatto meglio dall’inizio, ma sappiamo che prima delle celebrazioni sotto gli archi di trionfo serve vincere le guerre. Non le battaglie. Non tira mai in porta. (62’ Dzeko 5,5: l’uomo più atteso. Ha mezz’ora buona per cancellare tutto. Dopo 5 minuti sponda matura per Perez, poi si dispera per l’autogol di Ibanez e si immalinconisce arrivando in ritardo davanti a Szcesny)
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